“Sul biotestamento nessun cambio di rotta. Semmai solo aperture”

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“Sul biotestamento nessun cambio di rotta. Semmai solo aperture”

25 Febbraio 2010

Il biotestamento avanza in commissione Affari Sociali della Camera, dove è attualmente in discussione, nell’attesa di approdare nella difficile aula di Montecitorio dopo le Regionali. Ma gli emendamenti approvati negli ultimi due giorni, uno che prevede la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione in casi eccezionali, l’altro l’ampliamento dell’effetto della legge verso più tipologie di pazienti,  rappresenta un’ulteriore conferma della volontà della maggioranza di mettere al centro della legge sul fine vita la tutela della vita e della salute della persona. Ne è convinto Domenico Di Virgilio, deputato del Pdl e relatore di maggioranza.

Onorevole, cosa è successo in questi due giorni in commissione?

Nulla di nuovo rispetto a quanto era già stato previsto da molto tempo. Infatti non capisco tanto chiasso. Gli emendamenti approvati non prevedono in ogni caso che l’ alimentazione e la nutrizione possano formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento. Questo sia chiaro.

E allora cosa prevedono gli emendamenti approvati?

Prevedono in primo luogo la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione in casi eccezionali, cioè nel caso in cui non siano più efficaci nel fornire i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. In secondo luogo l’ampliamento del numero dei soggetti interessati dalla norma.

In che senso?

L’emendamento votato ieri ingloberà nella legge non solo le persone in stato vegetativo, stimate in circa 2500-3000, come previsto dal ddl uscito dal Senato, ma anche tutte quelle che non sono in grado di intendere e di volere a causa di un trauma e che si trovano nella fase terminale della loro vita. Si parla di circa 300 mila persone, secondo i dati della società italiana di medicina palliativa, dei quali 11 mila bambini.

Quindi non ci sarà una sostanziale modifica al testo della legge approvata da Senato?

Assolutamente no. Come ho detto più volte, quel testo di partenza è un ottimo testo. E per questo non ci saranno grandi cambiamenti. Il testo Calabrò prevede che il medico debba astenersi da trattamenti straordinari e non proporzionati alle reali condizioni cliniche del paziente. Il testo della Camera prevede semplicemente un allargamento della “platea” delle persone interessate dal procedimento.

Quali sono state le reazioni?

Il Pdl ha votato a favore, il Pd invece contrario. Paola Binetti si è schierata con il Pdl.

Cosa succederà secondo lei quando il testo arriverà in aula?

Personalmente prevedo dei miglioramenti, come le ho spiegato. Ma il testo rimarrà essenzialmente lo stesso.