Sul Boy love day la sinistra ha la coda di paglia

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Sul Boy love day la sinistra ha la coda di paglia

Sul Boy love day la sinistra ha la coda di paglia

23 Giugno 2007

Di chi si inalbera di fronte
alle critiche e reagisce con veemenza evitando accuratamente di affrontare il
cuore del problema e di guardare i fatti per quel che sono, si dice solitamente
che ha la coda di paglia. Sul caso del “Boy Love Day”, e le polemiche sollevate
a seguito della semplice constatazione che gli sforzi del ministro Gentiloni
non erano bastati ad aginare la deriva, lasciamo che siano i lettori a
giudicare sulla base di una oggettiva ricostruzione dell’accaduto.

I fatti, dunque. Nella
mattinata di ieri i giornalisti de L’Occidentale, senza particolari artifizi
informatici ma col semplice ricorso ad un motore di ricerca, hanno visitato il
sito internet in lingua inglese della giornata dell’orgoglio pedofilo. Colpiti
dalla facilità con cui era stato possibile accedere a simili contenuti,
nonostante i fiumi di parole pronunciate negli ultimi giorni da esponenti di
governo, hanno deciso di darne conto ai lettori.

Nel primo pomeriggio, le
agenzie di stampa rilanciavano le dichiarazioni rilasciate da Sandro Bondi e
Gaetano Quagliariello allo stesso quotidiano on line: “E’ ormai evidente – sono
le affermazioni dei due esponenti di Forza Italia – che il governo non è
riuscito a fermare l’aberrante giornata della pedofilia promossa sotto mentite
spoglie da siti web in tutto il mondo. Questo lassismo evidenzia un’idea della
libertà come puro egoismo che per affermare il proprio piacere personale non si
ferma di fronte neppure ai bambini. Il fatto è che, se oscurare un sito è
difficile, oscurare il secolarismo e il libertinismo presente nelle loro stesse
fila è ancora più arduo: per questo Bindi e Gentiloni hanno fallito”.

Apriti cielo. E’ bastata
l’oggettiva constatazione che ogni sforzo di censurare la mobilitazione
pedofila era fallito, e che invece di vantarsi per inefficaci interventi la
sinistra avrebbe fatto meglio a farsi un esame di coscienza sul dilagare di una
simile aberrazione e sul contesto culturale in cui tutto ciò è maturato, per
provocare nel giro di un paio d’ore un susseguirsi di stizzite reazioni. Sette
esponenti dell’Unione (per lo più in quota Margherita, il partito dei ministri
sott’accusa), scopertisi periti informatici, si sono lanciati in veementi
attacchi in fotocopia nei confronti di Bondi e Quagliariello.

Per Renzo Lusetti, che ha scomodato
persino la signora Berlusconi, “il governo non avrebbe potuto fare di più”,
mentre Roberto Giachetti ha liquidato come “sciocchezze” le riflessioni dei
parlamentari forzisti; a seguire un fiume di vuota indignazione un tanto al
chilo, segnata dal compulsivo ricorso al repertorio sempreverde del politichese,
buono per tutte le occasioni, dall’ “atteggiamento irresponsabile” alla
“ricerca di visibilità”%2C dalle “dichiarazioni sconvolgenti e pretestuose” fino
all’immancabile “insulto alle vittime della pedofilia”. Il tutto per dire che “il
governo ha bloccato dall’Italia gli accessi al noto sito pedofilo”e la
coscienza della sinistra è a posto così. Poco importa se il portale inglese è
accessibile anche a un internauta pressoché digiuno di trucchi informatici, e –
quel che è peggio – la mobilitazione per la giornata dell’orgoglio pedofilo in
Italia non si è affato arrestata.

La risposta della Cdl non si
è fatta attendere, da Fabrizio Cicchitto ad Alfredo Mantovano, da Renato
Schifani a Francesco Nitto Palma a Paolo Amato, unanimi nello smascherare
l’ipocrisia e la cattiva coscienza della sinistra che, dopo aver soffiato sul
fuoco e alimentato con slogan irresponsabili una concezione libertaria senza
limiti né rispetto per chicchessia, ora, richiamata alle sue responsabilità,
cerca di nascondersi dietro il tentativo (fallito) di arginare una deriva
incontrollabile oscurando l’accesso dall’Italia ad un sito la cui versione
inglese è invece agevolmente visitabile.

Sul finire del pomeriggio, le
associazioni dei provider italiani hanno fatto sapere di essersi attivate
perché fossero messe in pratica le misure di oscuramento dei siti pedofili.
Poco dopo le 20 il senatore Quagliariello si è collegato ad internet, ha
digitato un semplice indirizzo e senza alcun problema ha avuto accesso al sito
inglese dell’Intrernational Boy Love Day. Alle 20:35 ha diramato il seguente
comunicato: “Lo affermo senza alcuna soddisfazione, ma solo perché di frote a
questo dramma a nessuno è consentito mettere la testa nella sabbia o nascondersi
dietro artifizi tecnici: il sito International Boy Love Day in lingua inglese è
tutt’ora visibile digitando su un semplice PC un semplice indirizzo che, per
ragioni di opportunità, mi rifiuto di indicare”.

Traggano i lettori le debite conclusioni.
E le tragga anche chi getta fumo negli occhi agitando la pagliuzza di un sito
oscurato di fronte alla trave di una deriva dilagante, continuando a far finta
di non vedere come lo stolto, che mentre gli viene indicata la luna resta a
fissare la punta del dito.