Sulla gestione rifiuti i risultati possono arrivare ma serve collaborazione

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Sulla gestione rifiuti i risultati possono arrivare ma serve collaborazione

04 Marzo 2011

di V. F.

Per superare l’emergenza rifiuti in Abruzzo servono coraggio e collaborazione. La Regione ha fatto la sua parte, ora agli enti locali in compito di andare avanti. Parola d’ordine: collaborazione. Perché la partita è difficile, ma unendo le forze è possibile vincerla. Il film, purtroppo, è di quelli già visti. Si parla di rifiuti, o meglio, delle criticità connesse al loro smaltimento, che in Abruzzo sono il capitolo iniziale di un libro mai completato. Con troppe parole, troppi sensazionalismi e troppi indici puntati. Il più delle volte senza conoscere lo stato delle cose e soprattutto la loro complessità.

Perché se è vero che la Regione è vicina all’emergenza, è vero anche che molto è stato fatto e che sono state poste le basi perché adesso ognuno possa fare il proprio dovere. Lo ha precisato l’assessore all’Ambiente Mauro Di Dalmazio: "La programmazione c’è – ha spiegato – ora però deve essere attuata da Comuni e consorzi". La programmazione a cui fa riferimento l’assessore è quella scaturita da una delibera di giunta regionale, alla fine del 2010, con la quale si è data ai Comuni la possibilità di aumentare la capacità delle discariche del 10%, ma anche di potenziare gli impianti e la raccolta differenziata. Fino a oggi però, soltanto uno ha incrementato la propria discarica, quello di Spoltore, nonostante la Regione abbia autorizzato tutti i lavori.

L’assessore ha affrontato la questione nel corso della conferenza stampa, convocata ieri, proprio per presentare la programmazione per lo smaltimento nel 2011, affiancato dal dirigente regionale Franco Gerardini e dal segretario generale alla presidenza, Enrico Mazzarelli. “Al momento l’Abruzzo può contare su un’autonomia di 400mila metri cubi per un periodo fino alla primavera 2012 – ha chiarito Di Dalmazio -. Ed è per questo motivo che abbiamo avviato la programmazione di gestione e smaltimento dei rifiuti che ora deve essere attuata da Comuni e Consorzi”. Quello che serve, dunque, è un cambio di passo.

Il conto alla rovescia per la primavera del 2012 è quindi partito. E chi di dovere deve accorciarsi le maniche e agire. Perché è possibile. Lo spiega a chiare lettere anche il dirigente Franco Gerardini: “Per evitare l’emergenza bisogna subito attivare le tre nuove discariche a Gioia dei Marsi, Atri e Notaresco, tutte già autorizzate, per una capacità di circa 900mila metri cubi. Occorre, poi, immediatamente riattivare tutti gli impianti di trattamento della frazione organica. Ad oggi tre impianti di riciclaggio su cinque sono fermi”. Ma non è tutto, perché oltre all’ampliamento di quelle esistenti, si devono aprire altre piccole discariche, molte di esse in fase di valutazione VIA. Poi c’è da “aprire” un capitolo a parte, quello della raccolta differenziata, che deve arrivare assolutamente a toccare quota 60 %.”Siamo fermi al 30 per cento – afferma Gerardini – mentre la normativa nazionale prevede una media del 60%, l’Abruzzo resta ben sotto gli standard nazionali”. Eppure la soluzione potrebbe essere a portata di mano, perché a regime con il nuovo sistema di discariche e con la raccolta differenziata al 60%, “l’Abruzzo avrà per sempre risolto a costi accettabili la sempre incombente emergenza rifiuti”.

 

Quello che occorre, dunque, è coraggio, nelle scelte e nelle azioni. “E lungimiranza – aggiunge il Consigliere regionale Federica Chiavaroli – perché una questione importante per il superamento dell’emergenza in tema di rifiuti è anche quella legata al recupero energetico. La strada era stata intrapresa e non è possibile che ora tutto resti bloccato in attesa di un’indagine giudiziaria. La situazione non lo consente, dobbiamo andare avanti. E’ in atto un protocollo d’intesa con il Cnr che ci darà risposte sulle soluzioni più moderne ed adeguate. Certo, poi sarà importante coinvolgere e discutere con tutti i soggetti interessati, ma è indispensabile andare avanti”. Come ha assicurato Di Dalmazio, la questione, d’accordo con il Presidente Chiodi, verrà inserita tra le problematiche oggetto di confronto all’interno del "Patto per lo Sviluppo" istituito di recente su iniziativa della Giunta regionale precisando che “su un tema così strategico e importante per la Regione Abruzzo, vogliamo coinvolgere tutti gli interlocutori sociali, economici ed istituzionali al fine di assicurare la massima partecipazione al processo di condivisione delle scelte e, ovviamente, senza declinare le responsabilità connesse a ciascun ruolo”.

 

A far tirare un sospiro di sollievo, intanto, arrivano i dati della “virtuosa” Teramo, che proprio mentre si trova a fare i conti con i danni provocati dalle alluvioni degli ultimi giorni, si distingue tra le province abruzzesi per i livelli di raccolta differenziata: dal 29,45% del 2009 al 38,58% del 2010. Una dimostrazione in più, che se si vuole, i risultati possono arrivare.