Sulla giustizia Berlusconi non arretra, ma infuriano le polemiche

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Sulla giustizia Berlusconi non arretra, ma infuriano le polemiche

30 Giugno 2008

"Tante polemiche strumentali finiscono col mettere in secondo piano l’interesse collettivo". Silvio Berlusconi crticica l’evolversi del dibattito politico di questi giorni e ribadisce l’intenzione dell’Esecutivo di tirare dritto per la sua strada assicurando: "E’ certo che profonderemo ogni sforzo perché l’interesse di pochi non prevalga su quello di quasi tutti, continuando nella direzione che era indicata nei nostri programmi e si incarna nella nostra azione". Questo, per grandi linee, il contenuto del messaggio inviato in occasione di un convegno della Federazione italiana tabaccai dal premier alla stessa associazione.

Il Cav. spiega quindi che il governo "ha scelto di mettere la sicurezza e l’ordine pubblico tra le priorità della propria azione, compresa la volontà di ridare efficienza e forza credibile a una giustizia che, troppo spesso, delude le aspettative in essa legittimamente riposte".

Ma la risposta di Veltroni non si è fatta attendere. Il segretario del Pd sembrava aver così fretta di dire la sua da non aver ascoltato la premessa del premier in cui lo stesso Berlusconi specificava come l’interesse collettivo, e quindi l’azione di governo, "non saranno messe in ombra dalle polemiche che la stessa opposizione sta sollevando in materia di giustizia". L’attacco del leader dell’opposizione, quindi: “Il governo si occupi di un Paese sempre più sull’orlo del baratro, piuttosto che dei problemi del presidente del Consiglio. L’inflazione sale come non accadeva da anni. I prezzi al consumo – continua Veltroni – hanno raggiunto valori che non vedevamo da dodici anni e a salire sono soprattutto quelli del pane, della pasta e degli altri generi di prima necessità. Salgono i prezzi alla produzione del 7,5%. Frena il mercato dell’auto e la produttività del Paese continua a decrescere. A questo si aggiunga la crisi di Alitalia che dopo mesi non ha ancora una soluzione e i quattromila esuberi prospettati. Ieri ho parlato di un Paese che è sull’orlo di un tracollo e questi dati confermano quella valutazione. Il governo – attacca il segretario del Pd – sembra invece non accorgersi della gravità della situazione ed è preoccupato solo dei problemi del presidente del Consiglio. Noi chiediamo immediatamente un intervento a sostegno di salari, stipendi e pensioni. È questa la vera priorità del Paese e non il lodo Schifani".

Nel merito della questione è entrato anche il portavoce del governo Paolo Bonaiuti che ha replicato direttamente alle dichiarazioni del segretario del Pd sull’inflazione: “Da che pulpito sale la predica? Non può parlare di salari, stipendi e pensioni degli italiani chi ha portato al disastro il comune di Roma che è la Capitale d’Italia”.

Ma pronta è arrivata la contestazione di Daniele Capezzone."Veltroni sta facendo di tutto per mettersi in lista d’attesa come possibile collaboratore dei dipietristi". E’ il commento del portavoce di Fi, secondo il quale Walter Veltroni, apparendo “sempre più precario come segretario del Pd” possa “aspirare, dopo le sue dichiarazioni di ieri e di oggi sulla giustizia, alla poltrona che e’ attualmente occupata dall’onorevole Donadi nell’Italia dei valori". Del resto, attacca Capezzone, "ormai è sempre più difficile scorgere una qualche differenza tra le dichiarazioni dei giustizialisti dell’Idv e quelle degli esponenti del Partito democratico, o di quel che ne resta".

A scaldare la polemica anche la questione sull’ ipotesi di scambio tra la norma blocca-processi e il lodo Meccanico-Schifani. “Inutile – commenta Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato – che ora Bocchino (vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, ndr) proponga lo scambio. Abbiamo detto e lo ribadiamo: in questa legislatura non è possibile un provvedimento ordinario di tale natura”.
Ma è stato lo stesso Bocchino, poco dopo, a fare luce sul  “baratto”: “L`ipotesi di scambio tra norma blocca-processi e lodo Maccanico-Schifani è stata posta di fatto nell`ultima conferenza dei capigruppo dal Partito Democratico e dall`UDC. Se c`è qualcuno, quindi, che va alla ricerca di baratti è tra le fila dell`opposizione e non della maggioranza”.

Bocchino replica alla presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro, convinto orami che "se anche una persona di spessore politico ed istituzionale come la Finocchiaro assume questi atteggiamenti è evidente che non c`è alcuna possibilità di dialogo".

A smentire invece  la Finocchiaro  – “qual è l’interesse collettivo che sta dietro la norma salva processi inserita nel decreto sicurezza? Berlusconi ci risparmi almeno le bugie”, aveva detto  in mattinata – in merito alla norma contestata dall’opposizione , è Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato: "Privilegiare i processi che suscitano il grave allarme sociale alimentato dalla lentezza cronica della giustizia italiana è un interesse oggettivo del Paese, così come lo è mettere fine allo scontro tra politica e magistratura politicizzata che dura da quattordici anni e che ha provocato danni incommensurabili alla crescita dell’Italia".

"Quando una norma la si ritiene necessaria per il bene del Paese -aggiunge- se ne chiede l’immediata approvazione, prescindendo dai calcoli legati al mero interesse del momento. E’ un principio liberale ma ce lo insegna anche la migliore tradizione della sinistra: per pacificare gli animi, Togliatti ebbe il coraggio di tendere la mano persino agli ex fascisti, senza indugi ne’ rinvii alla legislatura successiva. Il fatto che dirigenti importanti del Pd come Anna Finocchiaro abbiano dimenticato tutto ciò – conclude Quagliariello- è l’indizio di una caduta politico-culturale che dimentica le ragioni migliori del bene nazionale e della politica a favore del tatticismo più esasperato, nell’illusione di inseguire Di Pietro che, come è evidente, può essere raggiunto solo accettando di porsi su un piano definitivamente eversivo".