Sulla immigrazione Alfano non fa sconti all’Europa

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Sulla immigrazione Alfano non fa sconti all’Europa

20 Maggio 2014

Ieri sera a Matrix il ministro Alfano ha rivendicato con la giusta durezza i risultati della operazione Mare Nostrum chiedendo a Bruxelles di fare la sua parte. Di mantenere le promesse fatte invece che "provocare in modo ridicolo", come quando gli eurocrati ci hanno redarguito dicendo che in materia non avremmo sottoposto in tempo delle proposte operative.

Quando Barroso visitò Lampedusa il 9 ottobre scorso, dopo che 360 migranti avevano perso la vita nel canale di Sicilia, Bruxelles ci promise che entro questa primavera (ormai è finita) Frontex sarebbe stato rafforzato e la gestione della politica migratoria sulla sponda sud del Mediterraneo condivisa. Non è stato così, ce la siamo visita da soli, appunto con Mare Nostrum.

Così Alfano avverte Bruxelles: se la Ue non si farà carico, insieme, dei costi della missione Mare Nostrum (100 milioni di euro l’anno), l’Italia valuterà se "defalcare" i suddetti costi "dai contributi che diamo all’Unione". Non si può fare? Vedremo. Perché sulla immigrazione non ci limiteremo a battere i pugni sul tavolo, ma rovesceremo il tavolo.

L’Europa potrà farci tutte le infrazioni che vuole, ma è "inaccettabile" che il Mediterraneo non venga considerato una frontiera europea. L’Italia "non può diventare la prigione dei rifugiati che vogliono andare nel Nord Europa". Arrestiamo gli scafisti, rimpatriamo un terzo di coloro che non possono ottenere l’asilo, "ma non ci si può chiedere di far morire 20-30 mila persone per uno 0,5% in più alle elezioni".

"Quelli che rischiano di essere uccisi e crocifissi in Siria non vengono a rubare un posto di lavoro agli italiani ma per chiedere asilo". L’Italia, che è un Paese civile, ha fatto e sta facendo la sua parte. L’Europa deve svegliarsi.