Sulla sicurezza il Governo rischia la Fiducia
06 Dicembre 2007
Fausto contro Romano ed un decreto, quello per le
espulsioni, su cui il governo ha deciso di porre la fiducia. Due segnali di
debolezza. Ormai è evidente che il centrosinistra non ha più tela da tessere. E
se lo stesso Mastella non ha timore a parlare di crisi di governo è chiaro che
il centrosinistra è davvero all’ultima spiaggia. Ad aprire un altro fronte di
crisi per la maggioranza proprio due delle massime cariche dello Stato, il
presidente della Camera e quello del Consiglio dei ministri. Da un lato Bertinotti
che in un’intervista a Repubblica ha spiegato come questo centrosinistra “ha
fallito” e che ormai sia necessario guardare avanti prendendo coscienza del
fallimento. Dall’altro Prodi che tramite il suo braccio destro Enrico Micheli,
sottosegretario a Palazzo Chigi, risponde tacciando Bertinotti di non avere
senso dello Stato. Un botta e risposta che non trova un epilogo se ancora oggi,
il segretario del Prc, Franco Giordano replicava: “La nota di Palazzo
Chigi contro Bertinotti è inaccettabile. Ormai si è aperta una dialettica
politica. Oggi il presidente del Consiglio non è in grado di svolgere il ruolo
di garante nell’Unione”.
Uno scontro senza precedenti che testimonia quanto è alto il
livello di tensione all’interno del centrosinistra e come ormai siano
insanabili le divisioni al suo interno. E naturalmente il tutto, poi, si
riflette sulla normale attività politico-parlamentare, come dimostra quello che
ieri è accaduto al Senato con le votazioni per il decreto legge sulle
espulsioni.
Due volte sotto, solo una manciata di emendamenti approvati
ed ancora cinquanta da votare. Un bilancio magro che diventa da thrilling
pensando che oggi il centrosinistra, in queste condizioni, si avvia di nuovo ad
affrontare l’aula di Palazzo Madama . Ed a mettere ancora più pressione
l’Unione ci sono i tempi, visto che il decreto scade il primo gennaio e tra
sessione di bilancio e feste natalizie i giorni disponibili per l