Sulla tolleranza zero contro le seconde file, Roma deve imparare da Milano

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Sulla tolleranza zero contro le seconde file, Roma deve imparare da Milano

21 Maggio 2010

 

 

A Milano fanno sul serio, o almeno ci provano. E a Roma? Tutto tace. Sono anni che il problema esiste. E’ chiaro a tutti eppure non si fa niente. L’altro giorno mi è capitato di guardare un documentario su Discovery channel: si raccontava come la zona di Los Angeles è attraversata quotidianamente da milioni di veicoli. Per monitorarla la polizia californiana ha installato centinaia di telecamere e non appena nella sala operativa, dove vari addetti controllano la situazione, ci si rende conto di un inconveniente scatta l’intervento delle pattuglie per risolverlo.

Tra gli esempi annoverati c’era proprio l’uso improprio della sosta in seconda fila. Si spiegava, con grafici e simulazioni al computer, come basti un solo veicolo che intralcia la circolazione per rallentare in modo significativo il traffico in un’area incredibilmente vasta. Un altro mondo. Certo, la California non è il Lazio e Los Angeles non è Roma. Però anche a Roma se non ricordiamo male sono state installate centinaia di telecamere. Per scongiurare reati e rendere più sicura la città.

Ma proviamo a chiederci: chi per i propri comodi o per pigrizia (spesso a poca distanza si trovano comodi parcheggi) lascia l’automobile in seconda o a volte addirittura in terza fila, non danneggia la comunità in modo grave? E se a farlo sono migliaia di persone al giorno c’è da stupirsi se la città è bloccata? E allora perché non usare quelle telecamere anche contro le doppie file?

A Milano, dicevamo, stanno facendo sul serio. Tra qualche giorno partirà una sperimentazione della quale potrebbero giovarsi anche gli amministratori della Capitale. In che consiste? Semplice: una macchina della Polizia Municipale percorre una strada. Se incontra macchine in seconda fila mette in moto una macchinetta che scatta una fotografia alla targa del veicolo e un’altra per dimostrare l’assenza del conducente, conclamando così la “sosta” irregolare e non la “fermata temporanea”. Successivamente viene inviato un avviso al trasgressore informandolo che seguirà multa. In futuro si procederà direttamente, senza preavviso. Secondo il calcolo compiuto dagli Amministratori milanesi, le macchine in seconda fila sarebbero 90mila al giorno: riteniamo una previsione per difetto calcolarne altrettante per Roma.

Insomma tolleranza zero verso le seconde file. Perchè non si fa la stessa cosa a Roma? Magari giovandosi di tutte quelle belle telecamere già installate. Attendiamo cortese risposta.