Sulle cause della crisi Fini fa un’analisi giusta
17 Giugno 2009
di redazione
Questo giornale critica spesso le posizioni del presidente Fini su molte della questioni su cui interviene. Non è certo una critica precostituita, la nostra, ma il frutto di una distanza di opinione che comporta sempre il profondo rispetto per chi non la pensa come noi, Fini compreso. Per questo stavolta ci teniamo a rimarcare il nostro apprezzamento per le parole che ieri il Presidente della Camera, introducendo a Montecitorio la relazione annuale dell’Antitrust, ha pronunciato in merito alle cause e ai rimedi relativi alla grave crisi che attanaglia l’economia mondiale.
Senza scivolare nella trita propaganda interventista e statalista che caratterizza politici di rango anche del suo stesso schieramento, Fini ha rimarcato che “alla genesi della crisi hanno contribuito, in misura non secondaria, scelte pubbliche errate o insufficienti”.
“Il concorso di questi errori – ha proseguito Fini – ha prodotto una miscela perversa di opacità, conflitti di interesse e distorsioni del meccanismo di formazione dei prezzi dei titoli”. A suo avviso quindi la via di uscita non va ricercata riproponendo “la tesi della superiorità dell’intervento pubblico” o invocando “una presenza più estesa dello stato in economia” bensì “ripristinando quelle condizioni di contesto essenziali per il corretto funzionamento del mercato e della concorrenza”.
Una diagnosi acuta, rispettosa delle leggi di mercato – pregevole al riguardo il biasimo ai fattori che alterano il meccanismo di formazione dei prezzi – che allontana il Presidente della Camera dalla propaganda demagogica che attribuisce al libero mercato la causa fondamentale della crisi.
(Cicero)