Sulle scommesse la federcalcio vuole riforme; tirate in ballo 5 squadre di A

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Sulle scommesse la federcalcio vuole riforme; tirate in ballo 5 squadre di A

06 Giugno 2011

Giorno dopo giorno il buco nero sembra ingrandirsi. Quella che era partita come una operazione riguardante le serie minori rischia ora di far saltare il banco, anche quello “grosso” della serie A. Ecco perché la Federcalcio e il Ct dell’Italia, Cesare Prandelli, hanno dichiarato lotta all’omertà del calcio.

Nel frattempo vanno registrate le notizie che arrivano da Marco Pirani, il medico odontoiatra che, nel suo interrogatorio davanti al Gip, ha parlato di cinque squadra di serie A che potrebbero essere coinvolte nella vicenda delle partite truccate. Si tratta di Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. E’ ancora presto per attestare l’attendibilità delle dichiarazioni, serviranno ulteriori approfondimenti, ma l’ombra continua ad allungarsi. Tornando in Federcalcio, prestissimo la presa di posizione potrebbe diventare norma.

Nella migliore delle ipotesi il tutto potrebbe avvenire già nel consiglio federale di giovedì, il problema riguarda semmai la retroattività. La norma non potrà esserlo e quindi non potrà punire quanti sapevano delle scommesse e degli illeciti su cui sta indagando la procura di Cremona. La Figc ha deciso pure di inasprire le pene contro chi scommette e provoca illeciti sportivi e anche per chi non denuncia l’una e l’altra. Giova ricordare a questo punto la portata delle scommesse. In Italia il giro legale rappresenta un mercato da oltre 4 miliardi di euro l’anno. Questa è quanto incassato dallo Stato nel 2010, mentre nei primi 4 mesi del 2011, si è a 1,4 miliardi di euro. Di queste somme di tutto rispetto è rilevante la parte che inisce nelle casse dell’Erario: circa 200 milioni di euro nel 2010, già 70 milioni per il primo quadrimestre di quest’anno.

Ma i fronti aperti sono due. Da oggi infatti pure Palazzi e la procura federale avvieranno il lavoro sull’inchiesta di Cremona. La speranza è quella di vincere la corsa contro il tempo che porterà alla compilazione dei prossimi calendari, se possibile con un quadro ben delineato. Oltre a chiarire le posizioni delle squadre che appaioino più invischiate (come l’Atalanta) la preoccupazione maggiore riguarda il futuro. Ad oggi i tesserati non possono scommettere (art. 6 del codice di giustizia sportiva), e se la scommessa va a incidere sul risultato si parla di illecito sportivo (art.7). L’obbligo di denuncia è contenuto solo nel secondo articolo, per il domani le vie possibili sono diverse: includere l’obbligo di denuncia anche nell’articolo che vieta le scommesse, inasprire le pene previste per chi non lo fa (art. 18 e 19) o definire un profilo di sanzioni esplicitamente per gli omertosi.

Non si può e non si vuole poi trascurare la collaborazione con altre entità. Sarebbe necessario un maggior confronto tra Figc e Monopoli di stato, Viminale e ministero della giustizia per realizzare una centrale anti-rischio in cui collaborino tutti gli enti interessati. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, secondo cui sarà avviata una task force investigativa “per stanare chi tende ad alterare la regolarità delle gare sportive con mezzi fraudolenti”. Il ministro, in una intervista alla Gazzetta dello Sport, ha poi annunciato che “vogliamo individuare le migliori forme di prevenzione e repressione delle scommesse clandestine sulle partite di calcio”.

Quindi tutti d’accordo. Almeno a parole. In queste occasioni valgono molto gli intenti ma ancor di più i fatti concreti che si realizzeranno. Il Consiglio federale di giovedì è vicino, non resta che attendere fiduciosi.