Sulle trivelle il Governo ha già perso
12 Gennaio 2016
Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, risponde al governatore della Puglia Michele Emiliano, sempre più schiacciato sul movimento No trivelle. Guidi parla dei permessi di ricerca offshore nell’Adriatico, in particolare quello concesso a Petroceltic, che "nulla a che vedere con la legge di Stabilità visto che si tratta di ricerche al di fuori del limite delle 12 miglia".
Il ministro ricorda che la concessione per Petroceltic riguarda “la prospezione geofisica” e “non prevede alcuna perforazione”. Perforazioni che potrebbero essere autorizzate solo dal VIA, la valutazione di impatto ambientale. “Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano conosce benissimo i termini esatti della questione che a suo tempo gli è stata accuratamente rappresentata dal Ministero dello Sviluppo economico, nessun altro permesso di ricerca, in nessun’altra parte del Paese, è stato rilasciato alla vigilia dell’approvazione delle legge di Stabilità".
Insomma, Emiliano fa lo gnorri, scambia le prospezioni con le perforazioni, e continua sulla strada già seguita dalla Puglia, dall’Abruzzo e dalle altre Regioni italiane che hanno sposato il referendum no triv. La partita sugli idrocarburi e i nuovi investimenti diventa sempre più politica e sempre più interna al Partito democratico. Il problema è che il Governo non può prendersela troppo con Emiliano, con la propaganda NIMBY, con la disinformazione ambientalista che deve aver scambiato l’Italia per qualche paese del Terzo Mondo (abbiamo tra i più alti standard occidentali di sicurezza).
Il destro a Emiliano l’ha fornito proprio il governo Renzi, con l’emendamento che ha reintrodotto il limite delle 12 miglia, inaugurato anni fa dal ministro Prestigiacomo durante il governo Berlusconi. Quel limite era stato tolto da Monti e Letta, che volevano riaprire agli investitori stranieri dando qualche speranza al settore dell’energia in Italia. Renzi, dopo aver detto che non si sarebbe piegato alla sindrome del NIMBY, invece, lo ha reintrodotto.
Sembra la partita del reato di clandestinità. La depenalizzazione del reato era stata inserita nella legge delega votata dal parlamento, ma Renzi l’ha rimandata a data da destinarsi. Per cui, visto che dal Governo del fare siamo passati a quello del rimandare, ci pensiamo noi a spiegare a Emiliano che il limite delle 12 miglia per le perforazioni offshore fu introdotto sull’onda della paura provocata dall’incidente di Macondo nel Golfo del Messico. Ma il Golfo del Messico non è l’Adriatico, né come pressione alla pompa né come profondità marina. Quindi di che stiamo parlando?
In realtà, Guidi è costretta a difendersi semplicemente perché il governo su questo tema ha ceduto alla pressione dei governatori, a loro volta pressati dalla piazza. Il governo ha sospeso (e quindi rimandato) anche altre decisioni, ad esempio quella su Ombrina Mare, un investimento che era davvero a portata di mano, che aveva già ottenuto tutte le autorizzazioni del caso ma è stato frizzato anch’esso grazie allo spauracchio delle 12 miglia. Così i governatori, in primis quelli meridionali, hanno buon gioco a dire notriv. Lo fanno per ragioni elettoralistiche e di consenso, ma il governo continua ad avvantaggiarli.