Sull’energia nucleare il vero inganno è quello di “Report”
11 Aprile 2009
Al Presidente della RAI
Ai Componenti del CdA della RAI
Al Direttore Generale della RAI
Viale Mazzini, 14
00195 ROMA
Al Presidente della Commissione di Vigilanza
sui Servizi Radiotelevisivi
Palazzo San Macuto
Via del Seminario, 76
00187 ROMA
Al Presidente dell’Autorità
per le Garanzie nelle Comunicazioni
Via delle Muratte, 25
00187 ROMA
Oggetto: Trasmissione “Report” del 29.03.2009
Come cittadini italiani crediamo che il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo – e quindi della RAI, che ne è la concessionaria esclusiva – sia quello di informare correttamente e di concorrere allo sviluppo sociale e culturale del paese in conformità ai principi di libertà e pluralismo sanciti dalla Costituzione.
L’ordinamento vigente spiega in modo chiaro cosa si intenda per diritto all’informazione. In particolare,
– la Corte Costituzionale, nell’interpretazione dell’art. 21 della Costituzione, ha riconosciuto in ben quattro sentenze l’esistenza di un vero e proprio “diritto all’informazione”, affermando il principio che i cittadini-utenti hanno il diritto di ricevere “un’informazione completa, obiettiva, imparziale ed equilibrata”;
– la legge 103/1975 afferma che “l’indipendenza, l’obiettività e l’apertura alle diverse tendenze politiche, sociali e culturali, nel rispetto delle libertà garantite dalla Costituzione, sono principi fondamentali della disciplina del servizio pubblico radiotelevisivo”;
– la legge 223/1990 pone a base del sistema radiotelevisivo pubblico e privato “il pluralismo, l’obiettività, la completezza e l’imparzialità dell’informazione, l’apertura alle diverse opinioni, tendenze politiche, sociali, culturali e religiose, nel rispetto delle libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione”;
– la sentenza della Corte Costituzionale n. 112 del 24 marzo 1993 stabilisce esplicitamente che il “diritto all’informazione” garantito dall’art. 21 della Costituzione è “qualificato e caratterizzato: a) dal pluralismo delle fonti cui attingere conoscenze e notizie; b) dall’obiettività e dall’imparzialità dei
dati forniti; c) dalla completezza, dalla correttezza e dalla continuità dell’attività di informazione erogata”;
– l’articolo 3 della legge 112/2004 e l’articolo 3 del testo unico della radiotelevisione (D.lgs. 177/2005) stabiliscono entrambi che “Sono principi fondamentali del sistema radiotelevisivo (…) l’obiettività, la completezza, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione, l’apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose”.
In evidente contrasto, a nostro avviso, con i principi sanciti dall’ordinamento, e puntualmente ribaditi nel codice etico della RAI, la puntata di “Report” trasmessa domenica 29 marzo 2009 costituisce un esempio eclatante di disinformazione sulle tematiche dell’energia, disinformazione ottenuta assicurando alle sole istanze antinucleari un diritto di tribuna esclusivo e senza contraddittorio.
In particolare, nel corso della trasmissione
– sono state sistematicamente interpellate persone non aventi specifica competenza nel settore nucleare e si sono qualificati come “indipendenti” soggetti e organizzazioni dichiaratamente o comunque oggettivamente orientati in senso antinucleare;
– si sono veicolate affermazioni destituite di ogni fondamento scientifico, come è facile verificare esaminando la letteratura scientifica internazionale liberamente accessibile via Internet;
– ignorando le ripetute smentite del rappresentante dell’OMS, si è tentato di porre in contraddizione tre agenzie specializzate dell’ONU (IAEA, OMS, IARC) sulla base di informazioni inconsistenti, accusando l’IAEA di avere addirittura censurato l’OMS e quest’ultima di essere reticente;
– si sono ignorate le istituzioni tecnico-scientifiche nazionali e internazionali aventi specifica e documentata competenza sulle materie trattate;
– fornendo informazioni errate sul fabbisogno di energia e di energia elettrica si è sostenuto, in aperto contrasto con ogni evidenza tecnico-scientifica ed economica, che l’Italia fonda il proprio sviluppo su un modello di “consumo a prescindere” sprecando i quattro quinti dell’energia che consuma;
– si è concesso un diritto di tribuna ingiustificato e pubblicità indebita a soggetti portatori di interessi economici e commerciali.
Molte delle affermazioni e informazioni erronee e parziali che qui contestiamo avrebbero potuto essere evitate semplicemente verificando, in attuazione delle regole deontologiche, la documentazione tecnicoscientifica resa disponibile via Internet dalle Istituzioni internazionali e nazionali competenti.
L’AIN, in rappresentanza di tutti i centri di competenza operanti in Italia nel settore nucleare, chiede pertanto al Presidente, ai Membri del Consiglio d’amministrazione e al Direttore generale della RAI, ai Membri della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi e ai Membri dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di rivolgere la propria attenzione ai problemi evidenziati e di voler assumere le determinazioni necessarie per il ripristino di un’informazione corretta, completa e veritiera.
A tal fine si trasmettono gli allegati commenti al testo della trasmissione.
Con osservanza
Il Presidente
Prof. Renato Angelo Ricci
Il Segretario Generale
Ing. Ugo Spezia