Susan Boyle. Brutti e di talento si nasce, fenomeni mediatici si diventa
28 Aprile 2009
Non sono passate neanche due settimane e i giornali di tutto il mondo l’hanno incoronata “la più grande cantante del mondo del momento”. Stiamo parlando di Susan Boyle, il brutto anatroccolo quarantasettenne scozzese divenuta in pochissimo tempo un fenomeno mediatico senza precedenti e senza frontiere che sta facendo impazzire il web con la complicità di Internet, ma soprattutto di YouTube.
Calcolando il numero di visitatori che hanno visto e rivisto le sue registrazioni su YouTube (oltre i cento milioni di click), la Boyle è diventata cinque volte più popolare del presidente americano. I giornali scrivono che dopo la sua interpretazione nel programma televisivo “Britain’s got Talent“ – un mix tra X Factor e la Corrida – sono bastati pochi minuti per la nascita del suo primo fan club e l’invio di migliaia di richieste d’amicizia sul suo profilo di Facebook. Gira voce che, poco dopo averla vista cantare, la stessa star di Hollywood Demy Moore abbia lanciato un messaggio su Twitter ammettendo di fronte al suoi milione e mezzo di seguaci d’essersi commossa fino alle lacrime. Quando glie l’hanno raccontato pare che la Boyle si sia limitata a dire: “E chi è Demy Moore?”. E quando poi glie l’hanno spiegato, imbarazzata, ha ringraziato del sostegno.
La storia è entusiasmante. La più giovane di nove fratelli, alla nascita Susan soffre di una leggera ipossia (carenza di ossigeno durante il parto) che le ha causato difficoltà di apprendimento e a subire atti di bullismo da parte dei compagni di scuola. Cresciuta a Blackburn, nel West Lothian, un paesino scozzese a una trentina di chilometri da Edimburgo, lavora come volontaria in chiesa e vive sola con il suo gatto “Peebles”. E’ disoccupata perché, come ha spiegato ai giornali che investigavano sul passato del fenomeno, si è sempre dedicata a curare la madre malata. Tanta dedizione che non è mai stata baciata (anche se ora pare che sia stata soltanto una battuta). Ed è proprio grazie alle ultime volontà espresse dalla madre in punto di morte che Susan si è fatta coraggio e ha partecipato ai provini del programma di talenti, condotto da due bellocci palestrati e da una super modella dal fisico mozzafiato.
Tra risatine e occhiatine cariche di pregiudizio per la sua immagine trascurata, Susan Boyle sale sul palco, prende in mano il microfono e, dopo qualche battuta maliziosa e risposta autoironica, finalmente lascia che a parlare di lei sia la sua voce, non la sua immagine. E già dalle prime note di una canzone tutt’altro che semplice – “I dremed a dream” tratto dal musical “Les Miserables” –, incanta letteralmente tutti, platea, giuria e pubblico che la proclama regina dei talenti insospettabili il simbolo dell’odiosità dei facili pregiudizi.
Nel giro di due settimane la sua vita è totalmente cambiata e, da casalinga bruttina e sfigatella, è diventata la protagonista di una favola. Subito dopo la sua comparsa nello show inglese, il telefono di Susan non ha smesso di squillare. Ha fatto praticamente il giro dei programmi televisivi e radiofonici transatlantici, come il celeberrimo “Good Morning America” della ABC o i seguitissimi programmi “The Oprah Winfrey Show” e il “Larry King Live”. Un boom mediatico che ha dato adito alle malelingue nel definirla un prodotto commerciale già preconfezionato, come se la sua bruttezza fosse voluta e prevista. Forse si tratta delle stesse persone che adesso, dalle colonne dei giornali e nei programmi pomeridiani, si divertono a scommettere sulla necessità di un cambio radicale di look della Boyle. Lei stessa non esclude di rifarsi un’immagine, dopo essersi sentita “ridicola” riguardando i filmati. In realtà Susan è riuscita in una missione senza precedenti: ha conquistato i cuori di quella fetta di popolazione che crede nel merito e chi si può conquistare il posto giusto, solo ed esclusivamente per il proprio talento.
La rivincita della cantante scozzese è un contratto con la Sony BMG, anche se le 1.000 copie del suo disco d’esordio, “Cry me a river”, registrato per beneficenza in parrocchia anni fa, sono già andate a ruba. Ci sarebbe gente disposta a pagare oro per averne una copia. Ma non è tutto. A Susan sarebbero arrivate anche proposte bizzarre come quella della “Kick Ass Films”, una casa di produzione di film per adulti di Los Angeles, che la ha proposto di perdere la sua verginità davanti alle telecamere e le hanno offerto un milione di dollari per posare come mamma l’ha messo al mondo. Logicamente, lei ha rifiutato entrambe le proposte.
Sembra quindi che il “brutto” vada di moda. Dopo il successo mondiale della telenovela “Betty la cozza”, qualche mese fa anche in Italia abbiamo avuto la nostra Susan: Arisa, la “ragazza anni Sessanta” che ha scalato le classifiche del palco dell’Ariston con “Sincerità”. Rosalba Pippa (il suo vero nome) ha una vocina sicuramente incomparabile con quella della Boyle, ma le due star hanno una cosa in comune: l’aspetto bizzarro che sfida ogni pregiudizio. Anche Arisa – che ha ribadito più volte di voler essere “un Calimero piuttosto che Naomi Campbell” – è riuscita a sfondare il muro della vuota apparenza con la sua genuinità e naturalezza – proprio in un Paese che vive del culto dell’immagine ed è capace di dare un valore perfino alla superficialità. Arisa, come Susan, rappresentano il riscatto del talento sull’apparenza.
Gli ingredienti della nuova ricetta per il successo? Talento soprannaturale, uno show televisivo di successo quanto basta, una bella dose di bruttezza e/o bizzarria: una miscela vincente capace di resistere i peggiori dei pregiudizi.