Svezia, una scuola vieta la festa di Santa Lucia in nome della “uguaglianza”
12 Dicembre 2018
Oggi, 13 dicembre non sarà celebrata la tradizionale ricorrenza di Santa Lucia nella scuola materna di Kärrbacken a Motala, cittadina svedese di circa 30.000 abitanti, nella contea di Östergötland. La festa è stata vietata dalla direttrice Anna Karmskog perché “la scuola vuole evitare discriminazioni e trattamenti offensivi”, senza peraltro il consenso dei genitori che hanno fortemente protestato a seguito della notizia dell’annullamento.
La motivazione ufficiale della cancellazione è che non tutti i bambini possono permettersi, per ragioni economiche, l’acquisto delle corone e dei vestiti tipici per la celebrazione. Di conseguenza, per evitare ogni sorta di discriminazione, la responsabile scolastica ha cancellato la tipica festa svedese, senza remore e senza previa consultazione con i genitori dei bambini. La tradizione di Santa Lucia, martire cristiana, è molto sentita in tutta la Svezia e affonda le sue radici nella figura della santa cattolica originaria di Siracusa, le cui spoglie sono oggi conservate a Venezia.
Nella tradizione scandinava Santa Lucia porta la luce nella notte più lunga dell’anno, durante il solstizio d’inverno, che nel calendario giuliano, antecedente a quello gregoriano, corrispondeva alla notte del 13 dicembre. Per l’occasione le ragazze sono vestite di bianco, a rappresentare la purezza di Lucia, con una cinta di stoffa rossa che simboleggia la spada del martirio, e indossano una ghirlanda sulla testa, mentre la ragazza che personifica Lucia porta sul capo una corona con delle candele. I ragazzi, anch’essi vestiti di bianco, indossano un copricapo a punta con raffigurate delle stelle dorate, e tutti insieme, ragazze e ragazzi, intonano i tradizionali canti dedicati a Santa Lucia.
Anche la tradizione culinaria svedese omaggia la santa con dolci tipici che ne portano il nome e che vengono serviti per la ricorrenza insieme alle tipiche bevande natalizie. La notizia del divieto della festa ha sconvolto i genitori dei bimbi dell’asilo di Kärrbacken e in particolare la rappresentante di classe, la signora Jessica Gunninge, di 44 anni, che si è dimessa dal consiglio di presidenza scolastico visto che nonostante le proteste dei genitori, la celebrazione dei festeggiamenti in onore della santa non è stata ripristinata. La signora Gunninge infatti, comprendendo le difficoltà economiche di alcune famiglie, si è proposta di raccogliere una colletta per comperare gli accessori necessari al festeggiamento, come le corone, i copricapi e i vestiti che sarebbero poi stati donati alla scuola. Tuttavia la decisione unilaterale della direttrice è stata irremovibile e così i bimbi della scuola materna di Kärrbacken sono oggi privati di una delle più sentite e amate feste svedesi, in nome di una presunta uguaglianza e lotta alla discriminazione.
In Svezia questo episodio ha destato molto scalpore e c’è chi avanza preoccupazioni sulla possibilità che di questo passo verranno vietati anche l’Avvento e il Santo Natale. D’altronde la Svezia non è nuova allo stravolgimento delle proprie tradizioni. Due anni fa, la stessa figura di Santa Lucia fu al centro di un dibattito controverso quando la campagna pubblicitaria della nota catena di magazzini svedese Åhléns la rappresentò nelle vesti di un bambino di colore. Se da una parte il cambiamento di sesso di Santa Lucia scatenò furiose polemiche, dall’altra c’è chi ben accolse tale snaturamento, al motto di “tutti hanno diritto di essere Santa Lucia”. L’augurio è che invece Santa Lucia porti al giorno d’oggi un po’ di luce nella società smarrita nel buio del politicamente corretto e che non si calpesti e si perda una delle più belle e suggestive tradizioni del Nord Europa.