Svolta Malacalza, Carige sale in Borsa
01 Aprile 2016
di redazione
L’assemblea degli azionisti di Banca Carige ha nominato il nuovo Cda, composto da 15 membri. Nominati anche il nuovo presidente e il vice presidente per il triennio 2016-2018: Giuseppe Tesauro, presidente, Vittorio Malacalza, vice presidente. Alla lettura dei risultati delle liste di Malacalza e Spinelli sono seguiti due applausi di approvazione da parte dei soci.
"Quando si lavora c’è sempre soddisfazione, e noi lavoreremo tanto", ha detto Vittorio Malacalza, presidente di Malacalza Investimenti, primo socio di Banca Carige, lasciando rapidamente l’assemblea dei soci che ha premiato la sua lista per il cda dell’istituto di credito ligure, con oltre il 54% dei voti. A chi gli chiedeva sulla proposta del fondo Apollo su sofferenze e aumento di capitale, Malacalza ha risposto che "deciderà il consiglio di amministrazione".
"Banca Carige al momento non ha bisogno di un nuovo aumento di capitale". Lo ha detto il presidente Cesare Castelbarco rispondendo alla domanda di un azionista. Il direttore finanziario Massimo Perona, illustrando il bilancio 2015 al posto dell’ad Montani, assente, ha spiegato, in chiusura: "L’esposizione crediti deteriorati e’ l’elemento piu’ critico per Carige. Per il quarto anno consecutivo l’istituto ha chiuso il bilancio in perdita, l’obiettivo deve essere quello di tornare a fare profitti e remunerare gli azionisti".
"Pur dichiarando di approvare il bilancio, l’azionista di maggioranza relativa deve esprimere una posizione fortemente critica nella gestione della banca, che è risultata carente negli aspetti fondamentali", ha detto il legale di Vittorio Malacalza parlando alla assemblea dei soci. Il risultato negativo per 101 milioni di euro nel 2015, ha proseguito l’avvocato, "non può essere imputato a una leadership gestionale cessata ormai da tre anni, soprattuto dopo l’afflusso di capitale per 1,6 miliardi di euro, con due aumenti nel 2014 e nel 2015, a cui vanno ad aggiungersi le operazioni di capital management e soprattutto con la forte discontinuità con l’ingresso dei nuovi soci".
Il legale ha parlato di fatti di "enorme gravità", sulla rettifica dei dati di bilancio dopo solo tre settimane dall’approvazione, con una perdita netta che e’ passata da 44,6 milioni a 101,7 milioni. Il secondo episodio, invece, e’ riferito alle notizie, circolate negli ultimi giorni, dell’intenzione del fondo americano di investimenti "Apollo" di rilevare la maggioranza assoluta dell’istituto attraverso un aumento di capitale.
"Voglio esprimere lo sconcerto e l’inquietudine che ha suscitato la lettura di alcuni articoli di stampa che non riguardano tanto il merito della proposta quanto le sue modalita’ di divulgazione". "Il destinatario sostanziale della lettera di proposta- specifica l’avvocato- sarebbe il nuovo Consiglio di Amministrazione che oggi siamo chiamati a nominare, cosicche’ i membri dello stesso che oggi eleggeremo si troveranno a prendere diretta conoscenza dei contenuti di una proposta a essi rivolta successivamente al giornalista che ha beneficiato della gravissima indiscrezione. Essi dovranno pertanto anche valutare le implicazioni di quanto accaduto e le iniziative da assumere in proposito".
Tesauro e Malacalza erano al primo e al secondo posto della lista del maggiore azionista, Malacalza Investimenti. La lista di maggioranza manda in consiglio anche Luciano Pasquale, Guido Bastianini, Maria Squinzi, Beniamino Anselmi, , Giampaolo Provaggi, Paola Girdinio, Eisabetta Rubini, Lucia Venuti. La Lista due, presentata dai soci Lonestar, Aldo, Spininvest, Leila Crdellini e Roberto Spinelli, vede eletti Claudio Calabi, Alberto Mocchi, Sara Armella.
La lista 3, presentata da Arca sgr, Eurizon, Fideuram Investimenti, Fideuram Asset management, Interfund Sicav, Alleanza Assicurazioni, Mediolanum Gestione Fodi, Flessibile Sviluppo Italia, Mediolanum International invia in consiglio Giulio Galeazzi. La lista 4, Talea, Coop Liguria, Fondazione De Mari, Fondazione cassa di Risparmio di Carrara, vede eletto il suo rappresentante Remo Checconi.
Dai piccoli azionisti di Banca Carige arriva invece la proposta di un ‘fondo di autotutela’ per coprire le perdite subite dal titolo Carige che al 31 marzo risultino superiori all’esborso realmente effettuato per l’acquisto. "Non chiediamo alcun contributo a istituzioni pubbliche esterne", spiega a margine Beppe Damasio a nome del gruppo.