Svolta su lotta a cambiamento climatico, accordo di Parigi entra in vigore
04 Novembre 2016
“Il 4 novembre verrà ricordato da tutta l’umanità come il giorno in cui i paesi del mondo hanno chiuso la porta all’inevitabilità di un disastro climatico e intrapreso con determinazione la strada verso un futuro sostenibile. Entra in vigore oggi l’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici, che corona la più complessa, comprensiva e critica serie di negoziati internazionali sul clima mai avvenuta finora” dichiarano in una nota congiunta Patricia Espinosa, segretario esecutivo dell’UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), e Salaheddine Mezouar, ministro degli Esteri del Marocco e presidente della Conferenza Onu sul Clima di Marrakech (Cop22).
Risultato finale di round negoziali iniziati a Durban nel 2011, l’accordo di Parigi rappresenta indubbiamente un punto di svolta nella storia dell’umanità, nel concretizzare la volontà politica di sfida alla minaccia di un cambiamento climatico fuori controllo verso un economia resiliente e a basse emissioni. Nell’Accordo si stabiliscono i target complessivi (nel tempo e nello spazio); obiettivo indispensabile del Protocollo è quello di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e comunque ben al di sotto dei 2°C. per scongiurare danni devastanti che interesserebbero molte aree del mondo a causa del cambaimento climatico fuori controllo. Nell’ Accordo si invitano poi gli Stati a indicare come intendono perseguire i target concertati, si favorisce la cooperazione bilaterale e multilaterale in materia di clima e si impotizzano meccanismi di supporto finanziario, tecnologico e di know-how.
Ad oggi sono 94 i Paesi che hanno ratificato il patto di Parigi, su 192 firmatari. Alcuni grandi inquinatori del pianeta mancano ancora all’appello della ratifica: l’Australia e il Giappone, hanno avviati gli iter di ratifica, ma si è ancora in attesa di una data dalla Russia. Un chiaro segnale politico d’impegno della comunità internazionale per un’azione decisiva per frenare i cambiamenti climatici è Il raggiungimento del quorum legale per l’entrata in vigore prima delle previsioni.
La nota poi prosegue, “è il momento di festeggiare, ma anche di guardare in avanti senza compiacimento e con la ferma volontà di perseguire gli obiettivi futuri. A breve, certamente entro i prossimi 15 anni, dobbiamo assistere a una riduzione delle emissioni di gas serra senza precedenti e a sforzi ineguagliati per costruire società resilienti agli impatti del surriscaldamento globale“.
C’è ancora molta strada da fare per limitare il surriscaldamento globale sotto la soglia dei 2°C. e scongiurare il raggiungimento delle soglie critiche. Secndo le stime dell’organizzazione metereologica mondiale la concentrazione globale media del principale gas serra, il diossido di carbonio, ha raggiunto nel 2015 la soglia psicologica delle 400 particelle per milione, ed è ulteriormente cresciuta nel 2016. Anche se il processo è in corso è necessario accelerare. Si tratta di fissare l’agenda per raggiungere gli obiettivo dell’accordo per i singoli Paesi. Inoltre sono necessari finanziamenti sul clima su larga scala- dai 5 ai 7 mila miliardi di dollari all’anno secondo le stime ONU– che coordinino e aumentino la collaborazione fra il settore pubblico e privato per raggiungere un modello di sviluppo sostenibile.
La Conferenza Onu sul clima di Marrakech (Cop22) che avrà luogo dal 7- al 18 Novembre segna così un nuovo punto di partenza per la comunità internazionale: i negoziatori dovranno trovare l’intesa per dare piena attuazione all’Accordo di Parigi e per rendere operativo ogni suo aspetto.