Tafferugli durante protesta Alcoa, la Questura nega l’uso di manganelli
26 Novembre 2009
di redazione
"Le forze dell’Ordine non hanno effettuato alcun tipo di intervento repressivo né tantomeno fatto uso di manganelli, ma solo azioni di contenimento". Lo riferisce la Questura di Roma in merito alla manifestazione dei lavoratori sardi dell’Alcoa che si sta svolgendo in queste ore a Roma durante la quale si sono verificati tafferugli e ci sono stati momenti di tensione tra manifestanti e le forze dell’ordine.
La protesta del Gruppo Alcoa è partita da piazza della Repubblica. Non appena i partecipanti sono giunti a largo di Santa Susanna improvvisamente hanno deviato dal percorso precedentemente concordato imboccando via Bissolati, dove hanno cercato di forzare lo sbarramento della Polizia di Stato dislocato in quel punto. "Nel corso del fronteggiamento tra manifestanti e Forze dell’Ordine – è stato precisato dalla Questura – un manifestante è stato colto da malore e subito soccorso. Un agente è stato spintonato ed è caduto a terra battendo la testa. Un altro agente ha riportato contusioni ad un ginocchio dopo essere stato colpito dal megafono lanciato da un manifestante".
La precisazione giunge ai pochi minuti dalle dichiarazioni del segretario del Prc, Paolo Ferrero, che aveva denunciato ai cronisti "l’uso dei manganelli contro i lavoratori dell’Alcoa" come "unica risposta che il governo sa offrire agli operai che perdono il loro posto di lavoro".
Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che si trova a Roma per sostenere la protesta e per "rivendicare l’attenzione nazionale su una vicenda che riguarda il lavoro dei dipendenti dell’Alcoa di Portovesme", ha spiegato così il suo appoggio alla manifestazione: "La Sardegna è oggi a Roma per affrontare con grande realismo e senso di responsabilità, e non con un atteggiamento fatalistico, una situazione difficile e complessa che unisce le forze per una rivendicazione giusta: quella di non vedersi negare la speranza di costruire, tutti insieme, un futuro migliore". "Questa dell’Alcoa – ha spiegato Cappellacci – non è infatti una vertenza della Sardegna, ma dell’Italia a difesa del suo apparato produttivo e, soprattutto, di quelle produzioni strategiche per qualsiasi programmi di sviluppo. In questa vicenda vi è stato un grande sforzo e impegno da parte del Governo che ha aperto un tavolo ormai permanente di confronto su questa e altre sofferenze del nostro territorio". "E se è giusto manifestare – prosegue il Governatore sardo – lo è anche partecipare attivamente e responsabilmente alla fase decisiva del confronto, quella da cui dipende l’auspicata soluzione finale. Proprio per l’ attenzione e lo sforzo in atto da parte del Governo – conclude Cappellacci -, chiediamo all’Azienda un atto di fiducia con la sospensione della richiesta di Cassa integrazione".