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Se Liberazione non è più “Fidel”

Guai a chi tocca il mito di Cuba, anche se si tratta del quotidiano di Rifondazione Comunista, Liberazione. L’insurrezione proviene dritta dritta dalla base del partito e dai lettori del giornale che il 30 maggio hanno mostrato i denti contro un’altra blasfemia, dopo quella delle Foibe: l’aver detto che a Cuba si vive male, che l’aspirazione dei giovani è quella di scappare, che l’informazione è interamente censurata, la propaganda si nutre di miti e falsificazioni della storia e che  per tutti questi orrori il responsabile principale è il regime di Castro.