Mondo News 09 Maggio 2014 di redazione Michelle e Malala non bastano a fermare Boko Haram L’attivista pakistana Malala Yousafzai lancia l’hashtag #BringBackOurGirls, dedicato alle studentesse nigeriane rapite dai terroristi islamici di Boko Haram, che vogliono l’introduzione della sharia nel grande stato africano. Subito scatta una campagna mondiale sui social network e c’è una rincorsa al "selfie" con lo slogan lanciato da Malala. Lo riprende la first lady americana Barack Obama, in Italia non mancano attrici e volti noti che s’indignano e twittano. Tutto bene, tutto molto bello e moderno. Viene da chiedersi però come si pensa di bloccare Boko Haram al di là di Twitter. #BringBackOurGirls boko haram islam
Mondo News 08 Maggio 2014 di redazione Nigeria, madri delle studentesse rapite si mobilitano col resto del mondo Le madri delle studentesse rapite in Nigeria dal gruppo terrorista Boko Haram, 200 ragazze sequestrate perché studiavano, hanno manifestato nella scuola di Chibok dove le loro figlie sono state rapite. Il mondo sembra mobilitarsi sulla vicenda che ha dell’incredibile solo per chi non conosce il fondamentalismo islamico e la sua paura delle donne e della istruzione. Il presidente della Nigeria Goodluck Johnathan ringrazia la comunità internazionale per l’impegno mostrato, l’attivista pakistana Malala e la first lady Michelle Obama lanciano selfie di indignazione, ma la condanna arriva anche dal mondo musulmano: dalla università egiziana di Al Azhar agli ulema del consiglio internazionale tutti chiedono la liberazione delle studentesse. boko haram madri malala
Italia News 05 Gennaio 2014 di redazione 2013 felice su Twitter, viva il 12 luglio E’ stato il 12 luglio del 2013 il giorno della felicità su Twitter con 41 milioni di tweet e trend che andavano dai bambini guariti grazie a fondazione Telethon al discorso della giovanissima pakistana Malala alle Nazioni Unite contro l’odio di genere e la visione reazionaria e misogina dei Talebani. A dare i dati e indicare il giorno è stato l’osservatorio Voices from the Blogs dell’Università di Milano. 12 luglio 2013 felicitÃ
Italia News 28 Dicembre 2013 di Roberto Santoro Tra Malala e Pussy non c’è posto per Shalabayeva La rivista Forbes pubblica la tradizionale classifica con le 10 donne più influenti al mondo nel 2013 che in certi casi coincidono con le più perseguitate. Si va dalla pakistana quattordicenne Malala, la ragazza che si è ribellata ai Talebani, alle russe Pussy Riot, le punkettone che hanno sfidato lo Zar Putin. Malala ha commosso il mondo con il suo discorso alle Nazioni Unite, le Pussy si sono fatte lunghi mesi di carcere prendendosi la rivincita sul "regime cekista". Alma Shalabayeva avrebbe potuto entrare degnamente nella top ten se pensiamo a com’è stata raccontata la sua vicenda tra Italia e Kazakistan dalla stampa nostrana e invece… alma shalabayeva classifica forbes
Mondo News 28 Dicembre 2013 di Elena de Giorgio Da Malala alle Pussy Riot la top ten rosa del 2013 Quali sono le 10 donne più influenti nel mondo secondo la rivista Forbes? Al primo posto c’è Angela Merkel, al suo terzo mandato di cancelliera tedesca, seguita dalla presidentessa cilena Bachelet e da Janet Yallen, destinata a succedere a Ben Bernanke alla guida della Fed. Nella classifica entra anche Malala Yousafzai, la 14 pachistana che si è ribellata ai Talebani, le donne saudite che ancora non possono guidare auto, e le Pussy Riot, che invece chiedono una Russia senza presidente Putin. Spunta anche Hillary Clinton, che i boatos continuano a dare in corsa per le prossime presidenziali Usa. 2013 classifica donne
Mondo News 17 Ottobre 2012 di Alessandra Boga Malala e le altre donne vittime della violenza islamica Tutto il mondo conosce la vicenda di Malala Yousafzai, attivista pakistana appena 14enne, ferita gravemente dai talebani in Pakistan per la sua battaglia a favore del diritto allo studio delle bambine. Ma altre donne pakistane, come lei, continuano a subire abusi di ogni genere. bbc donne islam
Italia News 14 Ottobre 2012 di Roberto Santoro “La Sharia ha dato alle donne diritti che voi non conoscete” "I diritti della donna in Arabia Saudita sono superiori a quelli degli uomini. Noi applichiamo la Sharia e la Shariah ha dato alle donne diritti che voi non conoscete", Salman bin Abdul Aziz bin Salman Al Saud, 32 principe ereditiero del Regno di Arabia Saudita. Premiato dal Governo Italiano per il suo ruolo di "mediatore culturale" (e possibile azionista FIAT). Corriere della Sera, 14 Ottobre 2012. arabia sadita donne islam