Auditorium di Roma: porte aperte ai Radiodervish
30 Gennaio 2011
di redazione
Roma – Quando la storia incontra la geografia vanno in scena le emozioni. Ieri sera l’auditorium di Santa Cecilia a Roma ha aperto le porte ai Radiodervish, formazione di "world music" nata alla fine degli anni Novanta a Bari.
E’ stato un viaggio nel tempo e nello spazio, sulle note dell’ensemble nata dalla fusione con la banda di Sannicandro di Bari. Note della tradizione andalusa e iraniana, passando per Tunisia, Egitto e Gerusalemme, arrangiate dal maestro Livio Minafra.
Si pensi alla benvenuta rivisitazione di capolavori della letteratura mondiale come la storia di Tancredi e Clorinda, riletta perché la differenza sia ricchezza e il trionfo dell’amore la regola. Mazzi di chiavi del pubblico hanno accompagnato le melodie del Mediterraneo e "la terra amara" di Domenico Modugno cantata da Nabil Salameh è divenuta quasi dolce.
Musica grande come l’Occidente quando bacia l’Oriente. Un esperimento riuscito, fra tradizione bandistica e strumenti musicali della terra dei sultani, per rilanciare un messaggio di speranza.
(MC)