
Banca mondiale abbassa stime crescita mondiale.

08 Giugno 2016
Avvio in territorio negativo per le principali piazze finanziarie europee dopo che nella notte la Banca Mondiale ha tagliato le stime di crescita globali. La decisione è frutto dell’incertezza dello scenario macroeconomico. La nuova stima indica una crescita del 2,4% rispetto al 2,9% indicato in precedenza. La crescita si riassesta così sui livelli del 2015, mentre tenderà a risalire al 2,8% nel 2017 ed al 3% nel 2018. Secondo l’Istituto internazionale, l’economia risentirà del rallentamento delle economie avanzate, dei bassi prezzi delle commodities, della debolezza del commercio internazionale e dei minori flussi di capitali.
Stando alle previsioni della World Bank il Pil mondiale salirà del 2,4% quest’anno contro il 2,9% previsto in precedenza. Tagliata anche la crescita Usa a +1,9 quest’anno contro +2,7% atteso. Mentre anche dalla Cina non arrivano segnali positivi con le esportazioni a maggio che sono calate, anno su anno, del 4,1% (consensus -3,6%), Parigi cede alle 9.30 lo 0,67%, Francoforte segna -0,64%, Zurigo -0,6%, Madrid -0,62%, Amsterdam -0,52%, Bruxelles -0,37%, Londra -0,2%. A Milano il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,71% e l’All Share -0,65%.
In flessione, nel giorno dell’avvio dell’aumento di Veneto Banca per l’Ipo, tutto il comparto bancario: Bpm -1,3%,Bper -1,6%, Banco popolare -1,53%, Ubi Banca -1,13%, Intesa Sp -0,89%, Mediobanca -0,9%, Mps -1,22%. Contrastato il comparto del lusso con Luxottica che lascia sul terreno lo 0,97%, Yoox Nap -0,43%. PiattaMoncler, mentre Ferragamo avanza dello 0,41%. In territorio positivo invece Fca che avanza dell’1,56%, mentre Exor, la holding della famiglia Agnelli cede l’1,01%. La migliore è Saipem che avanza dell’1,58%.
D’altra parte, in questo quadro non positivo, a pesare c’è anche il rischio “Brexit”. Soprattutto dopo gli ultimi sondaggi secondo cui i favorevoli all’uscita di Londra dalla Ue sarebbero in maggioranza.
Va fatto presente inoltre che la recente ripresa di alcune materie prime come l’acciaio, l’alluminio, lo zinco e lo stesso petrolio, scrive la Banca mondiale, non riesce a raggiungere quello che era il livello delle aspettative del mercato.