Guerra infinita. Uno sguardo alla “next generation” di Al Qaeda
22 Agosto 2010
Nel corso di quest’anno Al Qaeda è stata ridotta a un “prodotto” del militarismo occidentale e ci si è chiesti pomposamente se “il terrorismo l’abbiamo estirpato o piuttosto esportato noi”, come ha fatto il regista Morgan Spurlock nel docu-film Che fine ha fatto Osama Bin Laden? A ridimensionare il pericolo del network islamista ha contribuito il ben più autorevole direttore di Newsweek – Fareed Zakaria – che in controverso editoriale di qualche mese fa annunciava la sconfitta di Bin Laden grazie a un generale ‘risveglio’ del mondo islamico moderato.
Infine ha preso corpo l’ipotesi che la leadership terrorista dopo anni di bastonate sia ormai incapace di assolvere al suo ruolo storico, organizzare attacchi su vasta scala contro i Paesi occidentali, e quindi costretta ad affidarsi a “lupi solitari” fortemente radicalizzati e disposti a compiere attentati in modo indipendente dalla Base. Ed è così che le autorità e la grande stampa americane hanno accolto, a caldo, l’attacco sventato alla metropolitana di New York del 2009 e quello fallito di Times Square del Natale scorso.
Ma la carneficina avvenuta in Uganda subito dopo i Mondiali in Sudafrica – oltre settanta i morti – ha ricordato quanto sia pericoloso il terrorismo di matrice islamica. Proveremo a dimostrare che è impossibile prevenire e sventare le trame islamiste sul suolo occidentale senza presupporre l’esistenza di un framework del terrore ben più largo e complesso che recluta, sostiene e appoggia gli operativi sul campo. Questo gruppo dirigente continua ad avere come obiettivo primario quello di colpire l’America, i suoi interessi e i suoi alleati nel mondo, ma siamo di fronte a una nuova generazione di leader ancora invisibili al grande pubblico, e pronti a ricevere il testimone dal “grande vecchio” dopo aver assunto e assolto una serie di ruoli chiave nella Guerra Santa contro "Crociati e Sionisti".
Leggi il paper dedicato alla "New Al Qaeda" sul sito della Fondazione Magna Carta