Tahilandia. Il premier respinge la proposta delle “camicie rosse”
24 Aprile 2010
di redazione
Il premier thailandese, Abhisit Vejjajiva, ha respinto anche la nuova proposta di compromesso avanzata dai leader delle "camicie rosse", ovvero la fine del presidio di Bangkok in cambio dello scioglimento del Parlamento entro 30 giorni e la convocazione di elezioni entro 90.
Parlando ai giornalisti il primo ministro thailandese Abhisit ha detto che di volere "rifiutare l’offerta, perché loro (le camicie rosse, ndr) usano la violenza e l’intimidazione", cosa che "non si può accettare".
"L’ultimatum dei 30 giorni – ha aggiunto Abhisit – non è il problema. La proposta di sciogliere il Parlamento entro 30 giorni deve essere fatta per il bene del Paese e deve avvenire al momento giusto e non nell’interesse delle camicie rosse, che stanno facendo delle concessioni per attirare l’attenzione dei media internazionali".
Da circa un mese la Thailandia è sprofondata in un crisi politica. Negli scontri sanguinosi tra manifestanti e polizia del 10 aprile scorso almeno 25 persone hanno perso la vita e circa 800 sono rimaste ferite. Giovedì scorso l’esplosione di cinque bombe – granate secondo l’esercito – hanno provocato la morte di tre persone e almeno 70 feriti.