Taiwan continua a chiedere l’indipendenza
30 Settembre 2007
di redazione
Il Partito democratico progressista di Taiwan ha approvato
oggi una risoluzione in cui si afferma la diversa identità dell’isola rispetto
alla Cina. Chiede quindi di promulgare una nuova costituzione.
Il documento approvato
molto probabilmente provocherà Pechino, che ha ripetutamente minacciato
di attaccare Taiwan in caso di una dichiarazione di indipendenza.
La risoluzione è stata approvata durante il congresso del
partito di governo: invita a chiamare l’isola “Taiwan”, ma non
precisa se si intende abolire anche il nome ufficiale di “Repubblica di
Cina”.
Lo scorso anno in Cina è stata emanata una legge per vietare
qualunque tentativo di autogoverno indipendente nell’isola, che potrebbe avere
come conseguenza un’azione militare da parte del governo centrale. Taiwan è
infatti considerata una provincia ribelle.
Il mese scorso, intanto, il Presidente taiwanese Chen
Shuibian ha reso nota l’intenzione di indire un referendum per cambiare il nome
dell’isola da “Repubblica di Cina” con il più indipendentista “Taiwan”.
Il presidente ha inoltre convocato per il prossimo marzo un referendum a
sostegno della richiesta di un seggio alle Nazioni Unite. Nel 1971, il seggio
Onu di Taiwan fu assegnato alla Cina.