Talebani scatenati. Assalto all’areoporto Kabul e 2 ragazzi decapitati
10 Giugno 2013
di redazione
L’uccisione del carabiniere italiano, l’attacco all’aereoporto di Kabul, due giovani afghani decapitati nel sud del Paese. La campagna di primavera dei Talebani in Afghanistan non si ferma. Dopo la granata nel Lince italiano che ha provocato la morte di Giuseppe La Rosa, i Taliban prendono di mira l’aereoporto di Kabul, le basi militari del contingente. Con armi automatiche e lanciagranate cercano di farsi strada, ma 7 insorti vengono uccisi nello scontro a fuoco durato 4 lunghe ore. Molti analisti considerano l’intervento in Afghanistan una missione a rischio deriva, sopratutto dopo la decisione di Obama di avviare le operazioni per il primo, scaglionato rientro dei militari americani nel medio periodo. Ma attenzione, perché quello che andrebbe risolto, vista la frequenza con cui accade, è la possibilità che gli insorti hanno di dotarsi non solo di armi ma soprattutto delle uniformi della polizia e dell’esercito afghano; non è un dettaglio ma una spiegazione del fatto per cui poi riescono a farsi sotto così minacciosi. Non si potrebbe spiegare altrimenti un attacco al centro nevralgico di Kabul qual è l’aereoporto. Infine, la decapitazione dei due giovani afghani, di 10 e di 16 anni, Khan e Hameedullah, accusati di aver cooperato con il governo afghano. I due giovani erano andati in cerca di cibo ma sulla strada del ritorno sono stati intercettati dai Talebani e uccisi senza pietà. Negli ultimi anni, dozzine di afghani sono stati decapitati dagli studenti coranici.