Tamerlan Tsarnaev, ritratto di un terrorista ceceno-americano
19 Aprile 2013
di redazione
Tamerlan Tsarnaev, il bombarolo ceceno ucciso dalla polizia la notte scorsa dopo aver pianificato e realizzato l’attacco alla maratona di Boston, diceva che avrebbe voluto essere selezionato per il team olimpico e voleva essere naturalizzato cittadino americano. Aveva lasciato la Cecenia nei primi anni novanta e vissuto qualche anno in Kazakistan, prima di entrare negli Usa come rifugiato. Scriveva di aver visto un sacco di volte "Borat", il film, anche se non apprezzava proprio tutti gli scherzi di Baron Cohen. Scriveva anche che non era abituato a togliersi facilmente la maglietta davanti a una ragazza perché "Sono una persona estremamente religiosa". Non beveva, non fumava, e guardando al mondo che lo circondava riteneva che "in giro non ci sono più valori" e "le persone che vedo non sanno controllarsi". Aveva una ragazza mezza italiana e mezza portoghese, e cercava di convertirla all’Islam. Aveva anche scritto: "In Russia ci prepariamo a questo. Qui nessuno lo fa, non so il perché". Prepararsi in senso militare, prepararsi alla insurrezione terrorista e alle bombe.