Tanti talenti in un solo piccolo uomo
28 Novembre 2012
Ehud Barak non è nè un politico nè un militare, benchè sia stato persino Primo Ministro e benchè sia stato Capo di Stato Maggiore. Ehud Barak è la storia intera d’Israele, l’utopia del lavoro di giorno e lo studio la notte, del pacifismo convinto insieme all’Uzi sempre pronto. Ne è l’incarnazione ambiziosa, geniale, laboriosa, altezzosa, ragazzo figlio di madre polacca, Esther che venne dalla Polonia nel ’36 insieme a mio padre Aron nello stesso gruppo socialista, come pazzi attarversando l’Europa ormai in fiamme per costruire finalmente la terra libera e socialista degli ebrei.
Ehud Barak, col suo viso tondo, i lineamenti piccoli che gli consentirono nel ’73 di vestirsi da donna per far parte di un’unità che avrebbe dovuto uccidere in Libano Yasser Arafat, cosa non è? E’ un umanista con tre lauree, un pianista provetto, un collettivista del kibbutz Mishmar Asharon, con le sue povere casette e la sala da pranzo collettiva dove l’ho incontrato più volte, un milionario che nel paio di anni che ha lavorato in privato e riuscito in consulenze prestigiose e internazionali ad aprire nuove strade, un pacifista che fece ad Arafat a Camp David offerte che Rabin non avrebbe mai fatto, compresa metà di Gerusalemme, un guerriero indomito, pluridecorato senza paura, che ha partecipato a tutte le spedizioni più impossibili della storia d’Israele, compresa Entebbe.
Dice tutto la foto del ’72 quando comandante della Sayeret Mathal sta per saltare, con Bibi Netanyahu ragazzo ai suoi ordini, dall’ala dell’aereo della Sabena sequestrato nel corpo a corpo che salvò gli ostaggi. Barak è l’amico di Obama, mentre Bibi non simpatizza, il Ministro della Difesa che se ne va dopo aver approntato lo scudo missilistico e anche, certamente l’eventuale attacco all’Iran.
E’ anche furbo, sa giocare per se fino a restare antipatico a tutti i suoi compagni, è di sinistra fino a suscitare i sospiri di sollievo della destra ora che esce di scena, è di destra tanto che gli altri leader della sua parte lo considerano un rinnegato filo Netanyahu. E’ un grande, sarà che mi piace tanto perchè quando mi vede da lontano mi grida ridendo “Nirenstein!” solo perchè somiglio a mio padre.
Tratto da Il Giornale