Tav, Di Pietro sprona Prodi

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Tav, Di Pietro sprona Prodi

07 Gennaio 2008

Convocare
immediatamente il tavolo politico di palazzo Chigi sulla Torino-Lione.
È “l’appello accorato” contenuto in una lettera che il ministro delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro ha inviato a Prodi e a tutti i soggetti istituzionali interessati
all’opera.

Ad annunciare l’invio della missiva è stato lo stesso ministro
Di Pietro a margine dell’inaugurazione dei primi 50 chilometri
dell’Autostrada Torino-Milano.

“Ho scritto una relazione che è anche
un appello accorato legato ad una lettera personale inviata al
presidente Prodi – ha detto Di Pietro – in cui ho chiesto di attivare
immediatamente, nella lettera ho scritto ieri, il tavolo politico che
è la pre-condizione necessaria per poi definire sul piano tecnico
procedurale tutte le altre azioni da portare avanti”.

Il ministro delle Infrastrutture ha poi aggiunto che i suoi
uffici sono quotidianamente in contatto con quelli del commissario
europeo e con quelli del coordinatore europeo per il Corridoio 5.

“Tutti quanti – ha detto ancora Di Pietro – siamo intenzionati e
determinati affinché quest’opera si possa realizzare e siamo convinti
che le popolazioni locali potranno trovare soddisfazione sia nella
fase di progettazione sia in quella delle cosiddette compensazioni
ambientali”.

Per il ministro però “ci vuole la buona volontà
di tutti” e quindi ha ammonito “dobbiamo cercare di isolare coloro
che vogliono approfittare dei cittadini della Valle di Susa per fare
una lotta politco-ideologica”.

“È necessario realizzare un sistema infrastrutturale
ferroviario ad alta capacità per togliere dalla strada più tir
possibili e per mettere in sicurezza ed efficienza il sistema dei
trasporti, merci e passeggeri. Questo lo si può fare
nel rispetto dell’ambiente del territorio anche modificando sul piano
progettuale, definitivo prima ed esecutivo poi, i progetti medesimi ma
abbiamo bisogno della collaborazione dei territori, da cui non
vogliamo prescindere. Ci deve essere – ha concluso –  una volontà di collaborazione e
non come ho sentito da ultimo, tra l’altro da un esponente della mia
coalizione, sussurrarmi all’orecchio ‘tanto non ve la faremo fare
mai”.