Taxi, proteste anti-Uber. Traffico in tilt a Roma, Milano e Torino
16 Febbraio 2017
Tassisti in rivolta in molta città italiane. A Roma, Torino e Milano il servizio taxi è bloccato. La maggior parte della auto bianche è sparita anche dagli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Inoltre un sit-in di circa un migliaio di taxi si è radunato nei pressi del Senato, nella Capitale, con inevitabili conseguenze sul traffico di auto e bus che è andato in tilt.
Motivo della protesa è l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che, secondo i tassisti, favorirebbe servizi alternativi, come Uber o il noleggio senza conducente. L’emendamento, firmato da Lanzillotta e Cociancich, rinvia a fine anno il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un provvedimento che impedisca “l’esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente”, compreso dunque Uber, mentre si elimina la “territorialità” delle auto Ncc, quelle da “noleggio con conducente” che potranno, così, operare liberamente.
Il provvedimento proprio non va giù ai tassisti e i sindacati di categoria sono sul piede di guerra. “Il ministro Delrio si assuma la responsabilità del governo – protesta Nicola Di Giacobbe, di Unica taxi Cgil, secondo il quale “la legge 21 si può migliorare ma solo con il consenso delle categorie. Gli impegni presi si rispettano”.
Dello stesso avviso anche Riccardo Cacchione di Usb taxi: “La norma del maxiemendamento comporta una deregolamentazione del servizio di noleggio con conducente. Se passa, le limitazioni territoriali per gli Ncc saranno pesantemente ridotte”. Alessandro Genovese di Ugl taxi ci va giù duro: “E’ una sanatoria pro Uber e pro abusivi, lo hanno capito tutti. Il governo si assuma le sue responsabilità”. E c’è chi prospetta settimane di protesta:”Il margine di ripensamento è risibile – afferma Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi – questo potrebbe aprire panorami prossimi di lotta, che verranno stabiliti durante l’assemblea di categoria prevista per il 22 a Roma, prima del passaggio definitivo in Parlamento”.
Di tutt’altro avviso sono alcune associazioni di consumatori.”Non si tratta di una sanatoria, ma di colmare un vuoto normativo e favorire forme di trasporto innovativo come la sharing economy” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “La normativa attuale impedisce qualunque forma di concorrenza e di innovazione. Nessuna norma danneggia i tassisti, in quanto vanno semplicemente regolamentati i Servizi tecnologici per la mobilità che consentono di intercettare una nuova domanda di servizi”.
Per ora dal governo nessun accenno alla questione e nessuna risposta ai tassisti. E intanto il traffico, nelle grandi città, va in tilt.