Telecom, Catricalà: il capitalismo si svegli
05 Aprile 2007
di redazione
“Mi auguro che il capitalismo italiano, senza l’aiuto della politica, trovi la forza al proprio interno per mantenere in Italia un’azienda così importante come la Telecom”. Il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, in un’intervista che verrà pubblicata domani da Panorama, spiega che: ”L’italianità va tutelata, certo, ma deve essere la struttura produttiva capitalistica italiana a difendere il proprio mercato senza intrusioni della politica”.
Per Catricalà, “ogni volta che la politica diventa attore del mercato siamo in una situazione di neoprotezionismo che non giova né a noi, né all’Europa, né ai processi di globalizzazione che volenti o nolenti dobbiamo accettare”. Per Catricalà ”in teoria il ministero dell’Economia potrebbe utilizzare la golden share per impedire la cessione dell’azienda: lo prevede lo statuto della società”, ma in pratica l’utilizzo della golden share “è molto difficile: come prevede un decreto del presidente del Consiglio del 2004, per esercitarla deve essere in pericolo il livello minimo dei servizi di telecomunicazioni. Piuttosto si può immaginare che il Parlamento, che è sovrano in Italia, voglia intervenire. Magari per difendere alcuni programmi avviati da Telecom per la trasmissione ad alta velocità o per il potenziamento della dorsale telefonica, programmi che il parlamento potrebbe ritenere strategici”.