Tempesta di fuoco sulla Siria, Trump scatena l’inferno contro Assad (e avvisa la Nord Corea)
07 Aprile 2017
Donald Trump rovescia le basi della sua politica non interventista e scatena una tempesta di fuoco sulla Siria, come ritorsione dopo l’attacco chimico lanciato dal regime di Damasco su Idlib, nella Siria nordoccidentale. Circa sessanta missili da crociera Tomahawak sono stati lanciati ieri da cacciatorpedinieri americani che incrociano nel Mediterraneo orientale contro la base aerea siriana di Shayrat, facendo cinque morti e sette feriti. La base sarebbe stata distrutta, secondo alcune testimonianze. Trump ha confermato l’attacco dalla sua residenza in Florida.
Trump reagisce quindi in modo molto diverso dal suo predecessore Obama alla minaccia rappresentata dal regime al potere a Damasco, sostenuto da Russia e Iran. Obama aveva minacciato ritorsioni contro Assad dopo che il regime siriano, in passato, aveva già usato armi chimiche contro la popolazione civile; ma il presidente democratico alla fine aveva desistito dal prendere iniziative contro Assad, vista la contrarietà del Regno Unito e temendo forse una reazione iraniana in grado di mandare a rotoli l’accordo sul nucleare con Teheran.
Trump invece non si fa di questi scrupoli e spiega che l’attacco è stato lanciato “nell’interesse vitale della sicurezza nazionale degli Stati Uniti“. Si tratta quindi di una svolta radicale rispetto alla linea non interventista espressa da Trump durante la campagna elettorale dello scorso anno e i primi mesi del suo mandato presidenziale. Trump aveva espresso più volte su Twitter la sua contrarietà a qualunque coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nel caotico teatro siriano, ma adesso, ha detto il presidente nel suo discorso, “il dittatore siriano Bashar al-Assad ha lanciato un orribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti”.
“Utilizzando un agente nervino letale, Assad ha soffocato la vita di uomini, donne e bambini inermi. E’ stata una morte lenta e brutale per tanti. Anche bellissimi bambini sono stati crudelmente assassinati in questo attacco barbaro. Nessun bambino dovrebbe mai subire tale orrore. Questa sera ho ordinato un attacco militare mirato contro una base aerea in Siria, da dove è stato lanciato l’attacco chimico”. Per Trump “non ci può essere alcun dubbio che la Siria abbia usato armi chimiche vietate, violando i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sulle armi chimiche, e abbia ignorato le indicazioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.
“Anni di tentativi per cambiare il comportamento di Assad sono falliti, e falliti molto drammaticamente”, ha detto ancora Trump. “Come conseguenza, la crisi dei rifugiati imperversa e la regione continua a destabilizzare, minacciando gli Stati Uniti ei suoi alleati. Questa sera invito tutte le nazioni civili a unirsi a noi nel tentativo di porre fine al massacro e allo spargimento di sangue in Siria, e anche a porre fine al terrorismo di tutti i tipi”.
Intanto, Trump ha accettato l’invito del presidente cinese, Xi Jinping, di recarsi in visita in Cina nbel futuro prossimo. Lo afferma la agenzia cinese Xinhua, che cita funzionari del Celeste impero. Il presidente cinese Xi si trova in Florida, per il primo summit bilaterale con Trump, a Mar-a-Lago, che termina oggi. L’attacco in Siria può anche essere letto come un messaggio ad altri Paesi? Gli Usa di Trump reagiranno contro regimi che violano le regole internazionali? I missili sulla Siria come un avvertimento alla Corea del Nord?