Tensione a Campobasso, polemiche e veleni mettono a rischio la maggioranza

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Tensione a Campobasso, polemiche e veleni mettono a rischio la maggioranza

01 Febbraio 2012

Potrebbe essere agli sgoccioli l’avventura del sindaco di Campobasso, capoluogo della Regione Molise. Oltre alla difficile situazione economica dell’ente, Gino Di Bartolomeo (Pdl) deve fare i conti anche con i problemi di tenuta della sua maggioranza. Di Bartolomeo, eletto nel 2009 al primo turno con oltre il 56 per cento delle preferenze, ha minacciato di lasciare l’incarico dopo che cinque consiglieri comunali di centrodestra -Antonio Columbro, Nicola Gesualdo, Michele Ambrosio, Marilina Niro e Marialaura Cancellario hanno abbandonato l’aula durante l’ultimo Consiglio comunale, facendo cadere il numero legale.

All’ordine del giorno della seduta era in discussione la vendita di una farmacia comunale. I cinque consiglieri del centrodestra sono contrari alla cessione dell’attività, mentre il sindaco è favorevole. “Una decisione improrogabile – ha detto Di Bartolomeo – per gli alti costi di gestione e per la poca redditività”. Ma il disaccordo su questo punto nasconde fratture ben più profonde nei rapporti tra il primo cittadino e parte dei suoi consiglieri. In una conferenza stampa a Campobasso, Di Bartolomeo ha accusato i cinque “dissidenti” di seguire “logiche personali” e di “non fare gli interessi della città”. “Se giovedì (domani, ndr) non avrò una maggioranza di 23 consiglieri – ha assicurato – rassegnerò le mie dimissioni, che saranno irrevocabili”.

Sono 29 su 40 i consiglieri di maggioranza al comune di Campobasso, ma i malumori in parte del centrodestra potrebbero contagiare anche altri componenti della coalizione, oltre ai cinque già citati. Sotto accusa c’è l’operato del sindaco e anche l’attuazione del programma di governo. Non tutti sono d’accordo, infatti, su quello che è stato fatto fino a questo momento a Campobasso e c’è chi accusa il sindaco di non aver mantenuto le promesse fatte agli elettori. Polemiche e veleni sono continuati anche ieri con la replica dei cinque esponenti di maggioranza al primo cittadino. I consiglieri hanno assicurato che non hanno intenzione di abbandonare la maggioranza, ma i rapporti con Di Bartolomeo sembrano ormai compromessi. “Continueremo senza condizionamenti a perseguire l’attuazione del programma elettorale – hanno fatto sapere – e proprio perché non abbiamo interessi personali di poltrone o di altro genere, non ci riguardano le continue minacce e ricatti di dimissioni del sindaco che potrà rassegnare, per davvero, quando vuole”. Domani, è in programma il secondo round in Consiglio comunale sulla questione farmacie, mentre oggi si è tornati in aula per la delicata discussione sul progetto di sviluppo della città di Campobasso e la realizzazione nel capoluogo della nuova sede della Regione Molise.

La maggioranza al comune, dunque, “scricchiola” sotto il peso delle tensioni interne e la cosa preoccupa molto i vertici del Pdl. Il capogruppo del partito in comune, Salvatore Colagiovanni, è intervenuto sulla vicenda facendo appello “al senso di responsabilità che dovrebbe prevalere in ogni discussione”, ma ha anche inchiodato l’amministrazione comunale alle sue responsabilità: “Siamo stati eletti per amministrare – ha ammonito – non per litigare. Qualora non dovessero esserci i presupposti di unità, è preferibile tornare a Casa”. Colagiovanni ha annunciato di voler convocare a breve l’intero gruppo di maggioranza del Pdl per valutare la situazione. Insomma, meglio intervenire prima che sia troppo tardi.