Terremoto. Bimba estratta viva, la madre le ha fatto scudo ma poi è morta

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Terremoto. Bimba estratta viva, la madre le ha fatto scudo ma poi è morta

06 Aprile 2009

C’è chi parla di miracolo. Dalle macerie di un’abitazione crollata in località San Gregorio, vicino a L’Aquila, in seguito al terremoto di grado 5,8 della scara Richter avvenuto la scorsa notte alle 3:32 in Abruzzo è stata estratta viva una bambina di 2 anni. Secondo i vigili del fuoco la mamma è morta nel tentativo di fare scudo con il proprio corpo alla piccola.

Le autorità hanno organizzato il trasferimento della bambina in elicottero verso il primo ospedale disponibile. Tecnici dei vigili del fuoco si stanno recando in queste ore all’Aquila per effettuare una serie di verifiche di stabilità agli edifici.

Non ce l’hanno fatta invece quattro bambini soffocati dai calcinacci e dalla polvere. "Ho tentato insieme con i rianimatori di salvarli: uno di 12-13 anni, altri di 4-5 anni ma non c’è stato nulla da fare perché sono arrivati in ospedale praticamente soffocati". In questo modo si sfoga il dirigente medico del reparto di neonatologia dell’ospedale San Salvatore del capoluogo abruzzese, Bernardino Persichetti, ospedale danneggiato al 90%.

Il medico, in prima linea insieme con numerosi colleghi nel prestare assistenza soprattutto ai più piccoli, sottolinea che si tratta di una "tragedia indicibile". "C’è l’intervento massimo da parte di tutti – spiega – ma non c’è un piano coordinato e preordinato. Tutto è lasciato alla buona volontà ed allo spirito di solidarietà che comunque sono massimi".

Persichetti, come altri in questi momenti, è convinto che il numero delle vittime ed in particolare dei bambini, sia destinato purtroppo ad aumentare. Al momento il numero di vittime accertate è di 40 morti e circa 50mila sfollati.