Terremoto, da INGV mappa con faglie e area con terreno deformato

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Terremoto, da INGV mappa con faglie e area con terreno deformato

02 Novembre 2016

L’Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia ha ricostruito l’andamento dei movimenti del suolo del terremoto del 30 ottobre scorso (magnitudo 6.5) che ha colpito le province di Macerata e Perugia. L’Ingv si è mosso in coordinamento con la Protezione civile, l’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irea di Napoli), con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

L’Ingv ha quindi analizzato due immagini, ottenute con i dati radar acquisiti dai satelliti Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, sfruttando la tecnica cosiddetta della Interferometria Sar differenziale: la prima immagine offre una ricostruzione delle faglie, l’altra le deformazioni del terreno. Sono stati quindi identificati 2 piani di faglia attivati con il terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso e una “possibile ricostruzione” del piano di faglia degli eventi sismisci del 26 e del 30 ottobre” .

La seconda immagine corrisponde invece all’interferogramma differenziale, ottenuto da dati radar del satellite europeo Sentinel-1, ovvero una mappa della deformazione del terreno, che si colora in tutti quei casi in cui c’è stato un abbassamento del terreno stesso di circa 3 cm superiore alle frange adiacenti. I movimenti del terreno hanno interessato un’area lunga 40 km e larga 15 km. Il ribassamento del terreno aumenta fino a raggiungere, in prossimità del paese di Castelluccio di Norcia, circa 70 cm sulla verticale.