Terremoto Emilia, troppa burocrazia (regionale): ricostruzione ferma al palo

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Terremoto Emilia, troppa burocrazia (regionale): ricostruzione ferma al palo

07 Febbraio 2018

Ricostruzione paralizzata. No, non ci riferiamo al terremoto che ha colpito il centro Italia. Anche perché lì, per la verità, non si può parlare ancora di ricostruzione dato che, con casette che tardano ad arrivare e tonnellate di macerie per strada, la fase dell’emergenza, checchè ne dica il governo, è tutt’altro che superata. Bensì all’Emilia Romagna e in modo particolare a Mirandola e al territorio colpito dal sisma del 2012. La causa della paralisi? Troppa burocrazia.

Nel giugno 2017, infatti, è stato inaugurato il Centro operativo regionale, un altro organismo di controllo. Che però, a quanto pare, non ha certo aiutato a snellire le procedure, frenando di fatto le pratiche per la ricostruzione. “Il Cor è l’ennesimo apparato burocratico che rallenta la ricostruzione, nato in concomitanza, e forse anche a causa del Cvr, il Comitato verifica e controllo dei cittadini dell’Alto Ferrarese, che denunciarono la ricostruzione di vecchi ruderi, inagibili ancor prima del sisma” dice Aureliano Mascioli, membro dell’associazione Sisma 12 che ricorda come alcune pratiche relative alle abitazioni, con annesse attività commerciali, devono ancora incassare la Cambiale Errani, a ormai sei anni dal sisma di maggio 2012. Un ritardo importante, dunque.

Ma chi si è sicuramente accorto del rallentamento delle pratiche dovute al Cor sono certamente i Comuni colpiti dal sisma che ancora oggi attendono lungo tempo per riavere ‘vistati’ i documenti e le integrazioni inviate in Regione. Tant’è che anche l’assessore alla ricostruzione di Mirandola Ganzerli ammette: “La macchina andava rodata”.

Ora, in genere (ma non è scontato), aumentare i controlli significa avere più garanzie, a maggior ragione se si ha a che fare con soldi pubblici. Ma una domanda sorge spontanea: non è possibile aumentare i controlli senza rallentare la ricostruzione? Interrogativo lecito che, a quanto sembra, è la stesso dei cittadini che, dopo essersi rialzati dal dramma del sisma, non vogliono certo lasciarsi bloccare il futuro dagli infiniti meandri della burocrazia.