Terremoto in Abruzzo. Berlusconi: “Nessuno sarà lasciato solo”

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Terremoto in Abruzzo. Berlusconi: “Nessuno sarà lasciato solo”

06 Aprile 2009

Il bilancio del terribile terremoto avvenuto la scorsa notte poco dopo le 3:00 del mattino confermerebbe che al momento ci sono ben oltre i 50 morti e almeno 1500 feriti in tutta la zona interessata della regione Abruzzo. A confermarlo è lo stesso premier Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa congiunta con il capo della Protezione Civile, Bertolaso.

Il presidente del Consiglio ha spiegato che ci sono più di 5.000 uomini impegnati nelle operazioni di recupero delle vittime sotto le macerie "un numero record". "La priorità, quindi, è soccorrere chi è sotto le macerie". "Una cosa fondamentale che voglio dire – ha tenuto a sottolineare Berlusconi – è che nessuno verrà lasciato da solo".

Il Cavaliere ha poi assicurato che tutte le zone colpite sono state raggiunte dai soccorsi e quanto alle risorse assicura: "Il Governo ha a disposizione i capitoli di spesa necessari, e abbiamo attivato stamattina stessa il Fondo catastrofi dell’Unione europea". Berlusconi ha poi aggiunto: "Abbiamo tutto ciò che serve, ciò che è sufficiente. Ci sono migliaia di soccorritori in azione".

Sulle polemiche scatenate da Gianpaolo Giuliani il premier ha tenuto a ribadire: "Non esistono dati scientifici per prevenire le scosse". "C’è stata – prosegue – una riunione della commissione Grandi Rischi di cui fanno parte i maggiori esperti di ingegneria sismica in Italia. Ora bisogna pensare a risolvere la situazione e poi a come prevenire".

"Il messaggio che vogliamo mandare è che nessuno deve restare nelle case lesionate", ha detto infine il presidente del Consiglio aggiungendo che la zona del terremoto è stata suddivisa in quattro zone, ognuna delle quali avrà un responsabile per i soccorsi e le operazioni necessarie a venire incontro ai bisogni della popolazione. Berlusconi ha anche detto che verrà allestito un ospedale da campo proprio all’Aquila di fronte all’ospedale, del quale si cercherà di continuare ad usufruire dei servizi rimasti funzionanti.