Terremoto Marche e Umbria, 100 scosse nella notte. Sindaco Caldarola: “qui non s’e’ visto nessuno”

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Terremoto Marche e Umbria, 100 scosse nella notte. Sindaco Caldarola: “qui non s’e’ visto nessuno”

28 Ottobre 2016

Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.4 è stata registrata dall’Ingv tra le province di Macerata e di Perugia. I comuni più vicini all’epicentro della scossa, delle ore 11.12, sono stati Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Un’altra scossa, di magnitudo 3.3, è stata registrata alle 10.10 mentre sono numerose anche questa mattina le scosse superiori alla magnitudo 2.

Proseguono insomma le repliche del terremoto del 26 ottobre fra Perugia e Macerata: quasi 700 quelle finora registrate dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Dopo quella delle 19,22 di ieri non sono avvenute altre scosse di magnitudo superiore a 4,0. 

Considerando il legame fra il Terremoto del 26 ottobre e quello nel Reatino del 24 agosto, è stata calcolata 17.800 la somma complessiva delle repliche dei due terremoti, ha detto il sismologo Massimo Cocco, dell’Ingv. Di queste repliche, sono state due quelle di magnitudo superiore a 5,0, 15 quelle di magnitudo compresa fra 4,0 e 5,0 e 250 quelle di magnitudo compresa fra 3,0 e 4,0. 

Calcolando invece soltanto le repliche del Terremoto del 26 ottobre fra Perugia e Macerata, le più forti sono state quelle di magnitudo 5,4 e 5,9 avvenut rispettivamente alle 19,10 e alle 21,18 del 26 ottobre. Sempre dal 26 ottobre sono stati cinque i terremoti di magnitudo superiori a 4,0. Il primo, di magnitudo 4,5, è avvenuto alle 23:42 di ieri a Castel Sant’Angelo sul Nera e gli altri tre sono stati registrati a partire dalle primissime ore della mattinata. 

Molto più numerose le repliche di intensità minore: sempre dalle 19,10 del 26 ottobre sono state registrate complessivamente 96 scosse di magnitudo compresa fra 3,0 e 4,0 e sono salite a 600 quelle di magnitudo compresa fra 2,0 e 3,0.

“Ho cento sfollati ricoverati in un capannone privato, il Municipio inagibile, la scuola e tutte le chiese chiuse, ma qui non s’e’ visto nessuno: due tecnici della Protezione civile che sono andati via subito, e a levare le macerie ci devo pensare io…”, denuncia il sindaco di Caldarola, Luca Giuseppetti, primo cittadino di un borgo di 1.800 abitanti famoso per il Castello Pallotta, un edificio del 500 (“abbiamo dovuto chiudere pure quello”) già toccato dal sisma del 24 agosto e lesionato dal Terremoto del 26 ottobre. 

“Per le istituzioni – dice il sindaco – sembra che Caldarola non esista: chiamo i vigili del fuoco di Macerata ma il centralino e’ sempre occupato. Se poi rispondono non hanno una gru da mandare. Per gli sfollati ci siamo dovuti organizzare con brande e lettini, ma la situazione delle case peggiora di giorno in giorno con le nuove scosse. Nella mia non riesco neppure ad aprire la porta, porto gli stessi pantaloni e le scarpe di tre giorni fa, e sono fortunato perche’ mia moglie ha una casetta in campagna: ci siamo trasferiti lì in otto”. 

Il sindaco contesta la “disattenzione verso i centri più piccoli. Il 24 ottobre abbiamo avuto un morto, seppure per un malore, una donna di 49 anni deceduta per un infarto, ma ci volevano togliere anche la guardia medica, ipotesi che pare poi rientrata”. Quando è andato in Regione per la prima riunione con il presidente Luca Ceriscioli e Vasco Errani racconta Giuseppetti, “avevano dietro la carta geografica delle Marche. Gli ho detto ‘lo vedete che siamo vicini a Castelsantangelo sul Nera, Ussita, che c’è un paese che si chiama Caldarola?”.