Terremoto: Mattarella a Camerino e Norcia, “tornerà tutto come prima”

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Terremoto: Mattarella a Camerino e Norcia, “tornerà tutto come prima”

03 Novembre 2016

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ieri è rientrato in anticipo dalla missione in Israele per una visita alle zone terremotate. Mattarella ha fatto tappa a Camerino, Norcia e Magione sul lago Trasimeno. “Ricostruiremo tutto come prima. Prometto impegno e lavoro fino alla fine”, assicura. Gli sfollati lo aspettano con ansia, vogliono sentirlo vicino. “Tenga uniti noi e l’Italia”, è la richiesta di tante delle persone che hanno perso tutto. 

Mattarella stringe mani, incoraggia chi è più sconfortato, ringrazia militari e volontari della Protezione civile. Nella sala mensa dell’albergo di Magione sul Trasimeno, quando il presidente arriva tutto è pronto per la cena e sulla tavola apparecchiata spiccano i tovaglioli rossi, bianchi e verdi. “Mi raccomando, non mollate. Voi siete il futuro dell’Italia”, dice ai bambini, che per tutta risposta intonano l’inno di Mameli.

Il capo dello Stato ieri ha scelto due luoghi simbolo del terremoto del 26 e poi del 30 ottobre che al momento conta 26 mila assistiti dalla protezione civile: Camerino, la città universitaria che rischia di non riprendersi mai più se non torneranno gli studenti, e Norcia, la città che con il crollo della chiesa di San Benedetto ha fornito il simbolo a questa ennesima tragedia. E proprio davanti a quel che resta della basilica, Mattarella si commuove, ascoltando con un casco dei vigili del fuoco in testa il racconto dei frati e delle autorità cittadine. 

“Chiediamo un aiuto – gli dice il sindaco Nicola Alemanno – per ricostruire questa basilica. Perché da qui ripartiremo e ricostruiremo Norcia più bella e sicura di prima”. “Faremo – gli risponde il capo dello Stato – tutto quello che uno Stato può fare in questi casi, stia tranquillo e teniamoci in contatto”. E in effetti, almeno sulla carta, l’impegno dello Stato c’è. 

Il presidente della Repubblica non si sottrae ai cittadini tanto che a Norcia, dopo aver visitato la zona rossa ed essere salito in macchina, è sceso di nuovo per stringere loro la mano. “Abbiamo chiesto al presidente – dice Vincenzo Bianconi, a Norcia – innanzitutto i moduli per le scuole, poi quelli per le famiglie, che vanno tenute unite, e infine un contributo per l’acquisto di case mobili per chi avrà la casa agibile ma avrà paura di rientrarvi. E poi dei moduli per le attività commerciali, perché solo così ripartiremo e ricostruiremo. Ma serve farlo ora e qui. 

“La sua visita – dice il sindaco Nicola Alemanno – ci ridà un po’ di entusiasmo ed energia, visto che sono due mesi che viviamo in emergenza e il 30 novembre ci è piovuto in testa un cataclisma“. Un incubo che i satelliti hanno documentato. Le scosse del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. L’area in cui si sono verificati “i maggiori movimenti del terreno” è stata delimitata dai ricercatori con un’ellisse lunga 40 chilometri e larga circa 15, che si estende da Pieve Torina fino ad Accumoli. Al centro di questa zona c’è Castelluccio di Norcia, dove il suolo si è abbassato di 70 cm, ma non solo: i satelliti dicono anche che l’intera area di Norcia si è spostata di 30 cm verso ovest.