Terremoto. Migliaia in piazza per chiedere la ricostruzione de L’Aquila
20 Novembre 2010
di redazione
Migliaia di persone in Piazza d’Armi per la manifestazione "L’Aquila chiama Italia" organizzata per chiedere garanzie sulla ricostruzione e per richiamare attorno al dramma del terremoto e ai tantissimi problemi irrisolti l’attenzione del Paese.
La manifestazione è stata promossa dall’Assemblea del Presidio permanente di piazza Duomo. All’ingresso della città, interdetta al traffico su disposizione del sindaco Massimo Cialente che ha autorizzato anche la chiusura delle scuole già dalle 11, campeggiavano una lavatrice e dei panni stessi, con lo slogan ”Basta speculare sui nostri panni”. Qui è stato disposto il primo punto raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla ricostruzione, condivisa con diverse forze politiche.
Il corteo, accompagnato da un imponente dispiegamento di poliziotti per evitare disordini, ha attraversato la martoriata via XX Settembre per raggiungere piazza Duomo. Fra le prime delegazioni a giungere a L’Aquila quelle di Terzigno (Napoli) e Boscoreale (Napoli).
Alla manifestazione hanno partecipato tante espressioni politiche e istituzionali. In primo luogo, il Comune de L’Aquila che ha votato l’adesione all’unanimità, sindacati, associazioni, l’università e la locale squadra di rugby, gloria sportiva della città.
Sono state registrate anche alcune defezioni come quelle dei sindaci di 7 comuni terremotati (Barete, Cagnano Amiterno, Capestrano, Capitignano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Poggio Picenze) che ritengono, come l’Amministrazione provinciale de L’Aquila, che ci sia in questa vicenda tanta strumentalizzazione della sinistra.