Terremoto: niente morti ma crollano le bellezze italiane
27 Ottobre 2016
Non ci sono stati morti come avvenne il 24 agosto scorso, ma nella serata di ieri due nuove scosse di terremoto (5.4 e 5.9) hanno seminato danni, paura e distruzione tra Perugia e Macerata, con epicentro tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, nelle Marche, e Preci, in Umbria. Le scosse sono state avvertite anche a Roma e in molte località del centro nord, come pure in Abruzzo. La Protezione civile ha fatto sapere che decine di persone si sono presentate spontaneamente negli ospedali per lievi ferite.
A Tolentino, un anziano di 73 anni è morto per infarto, legato presumibilmente allo choc. Il terremoto ha provocato gravi problemi alla viabilità , con la Salaria chiusa nella zona di Arquata del Tronto, e la viabilità alternativa aperta solo ai mezzi di soccorso. La macchina degli aiuti si è attivata rapidamente, i vigili del fuoco hanno messo in campo 41 squadre, in una situazione difficile, complicata dal buio e dalle condizioni meteo, con una pioggia battente che per tutta la notte è caduta su molte delle zone interessate dal sisma.
Crollano le bellezze italiane, non solo le case ma chiese ed edifici storici. A Campi di Norcia, è andata semi distrutta la chiesetta di San Salvatore, distante pochi chilometri in linea d’aria da Castelsantangelo sul Nera, epicentro del terremoto, e sempre a Norcia è stata danneggiata la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. A Camerino, il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, danneggiato dal sisma del 24 agosto, è crollato su una palazzina. Danni anche nella chiesa di San Lorenzo a Cupramontana.
“Il patrimonio artistico-religioso, fulcro da secoli della fede delle popolazioni della Valle Castoriana, è seriamente compromesso,” ha detto l’arcivescovo di Norcia e Spoleto, monsignor Boccardo, ricordando la “bellissima chiesa di San Salvatore”, che “si è letteralmente sbriciolata”. Crollati il rosone e parte della facciata dell’Abbazia di Sant’ Eutizio a Preci. A Caldarola è venuto giù il portale di una chiesa, ma anche ad Amandola, nel Fermano, è crollato il timpano della chiesa del Convento delle suore benedettine. Una ferita inflitta all’arte, insomma, e alla fede delle popolazioni di questi luoghi.