Terremoto, Nuova forte scossa a Macerata. Forse niente danni
03 Novembre 2016
Una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita nel Centro Italia (anche a Roma) verso l’1:35. L’Ingv riporta come epicentro la zona a cavallo fra i centri terremotati di Pieve Torina, Fiordimonte e Pievebovigliana, in provincia di Macerata, con una magnitudo di 4.8. La scossa è stata percepita distintamente in particolare nelle Marche, in tutta la zona del cratere fino ad Ascoli Piceno e Ancona. Sono in corso controlli dei Vigili del fuoco.
Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, sentito nella prima mattinata, dice: «La violenta scossa di questa notte acuisce uno scenario già precario. I crolli qui c’erano già stati ma con la scossa di questa notte alcune case lesionate hanno subito dei cedimenti. Il nostro comune è comunque già distrutto e praticamente siamo tutti fuori casa. Al momento c’è un’ordinanza in attesa dei sopralluoghi dei tecnici ma al 99% non ci sono case agibili».
La scossa di stanotte ha provocato tanta paura fra gli sfollati, ormai più di 20 mila nelle sole Marche, ma al momento non ci sono segnalazioni di nuovi crolli o particolari situazioni d’emergenza, secondo quanto riferisce la Sala operativa della Protezione civile delle Marche. Verifiche più approfondite verranno eseguite in mattinata.
Intanto, dopo la visita di Mattarella che ha promesso una ricostruzione veloce e senza intoppi, interviene anche la magistratura nel dibattito su appalti, antisismicità e burocrazia: “Le procedure complesse servono poco o nulla. Si pensa di poter prevenire episodi come turbative d’asta, combine o fatti di corruzione negli appalti con procedure complesse, ma queste danno fastidio alle imprese perbene, mentre non fanno né caldo né freddo a quelle ‘permale’, perché in genere si mettono d’accordo fra loro per vincere escludendo le altre”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo, intervistato a “La Gabbia” su La7 sulle procedure da mettere in campo per la ricostruzione dopo il terremoto. “Le procedure complesse – ha spiegato Davigo – di per sé non sono una garanzia, anche se il rischio di procedure più snelle è che possa passare tutto senza nessun controllo. Non a caso gli episodi più gravi di corruzione sono stati collegati a spese straordinarie e per emergenze”.