Terremoto, Renzi chiude la tendopoli e scoppia la rivolta. Gli sfollati: dateci le tende
31 Ottobre 2016
Renzi dalla sua enews, oggi, parla del terremoto. “Primo, mettere in sicurezza. Ne parleremo anche oggi, nel consiglio dei ministri straordinario che abbiamo convocato per le 17, dove saranno presenti anche i 4 Presidenti di Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione Civile Curcio”, scrive il premier che “chiude” le tendopoli: “Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve”, spiega “Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza“.
Poi pensa alla ricostruzione: “Non ci sono morti, stavolta. E questa notizia ci dà enorme sollievo. Ma i danni al patrimonio abitativo, economico, culturale e religioso sono impressionanti. Questi borghi sono l’identità italiana: dovremo ricostruirli tutti, presto e bene”, dice Renzi che chiede dei lavori “a regola d’arte” e “con il controllo dell’opinione pubblica e di tutti i cittadini”: “Non va sprecato nemmeno un centesimo e dobbiamo dimostrare chi siamo: persone che – a differenza di alcune vicende del passato – sanno fare opere pubbliche senza sprechi e senza ladri”.
Eppure le idee di Renzi non sembrano piacere troppo agli abitanti di Norcia, che hanno inscenato una protesta nel campo sportivo. “I cittadini di Norcia sono abituati al freddo, non ci spaventa. Preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case. Ho perso due case, la mia in cui vivevo prima della scossa del 26 è quella in cui ero andato in affitto. Ma voglio restare qui. Non possono prendere e portarci via o darci come alternativa solo la macchina. Devono ascoltarci. Anche perché le tende di adesso non sono teli come quelle di una volta. Sono riscaldate ci staremmo benissimo. Le aree per metterle ci sono, perché imporci gli alberghi? Per cui poi tra l’altro lo Stato spende anche un sacco di soldi?”.
Intanto, dopo le nuove scosse, oggi il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha ribadito che “l’Ue resta pienamente pronta ad aiutare la popolazione e le autorità italiane”.
Una solidarietà alla quale aderisce anche il governo tedesco, che afferma però di essere contrario a una violazione delle regole Ue sul debito a seguito di nuove spese da parte del nostro Paese. “A nome del Governo tedesco voglio dire al Governo italiano e al popolo italiano che quando e dove sia necessario la Germania sarà al suo fianco”, ha affermato il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert.
E rispondendo a una domanda su uno scorporo dei costi del terremoto dal computo del deficit italiano, ha precisato: “Il patto di stabilità ha molta flessibilità che può e deve essere utilizzata intelligentemente e su questo la posizione del governo federale non è cambiata”.