Terremoto. Tra oggi e domani l’ordinanza di rientro nelle case agibili
26 Aprile 2009
di redazione
Quella appena passata è stata la prima notte senza scosse sismiche a L’Aquila. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, infatti, non ha rilevato, per la prima volta dal 6 aprile scorso, significativi movimenti legati allo sciame sismico nella zona terremotata dell’Aquila.
Ma nella giornata di ieri erano state registrate sei repliche, tra cui una di magnitudo 3.1 e tre di magnitudo 3.0. Il primo evento, spiega la Protezione civile in base ai dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha avuto epicentro nell’aquilano ed è stato registrato alle 4,08 di questa mattina, quelli di magnitudo 3.0, invece con epicentro rispettivo nella Valle dell’Aterno, nell’aquilano e ancora nella Valle dell’Aterno, sono stati rilevati alle 00,51, alle 13.13 e alle 15.17. Le altre due repliche, di magnitudo 2.7 e 2.6 con epicentro nell’aquilano, sono avvenute rispettivamente alle 2.00 e alle 9.18.
Dal 6 al 22 aprile sono state più di 3.500 le scosse registrate in Abruzzo dall’Ingv di magnitudo inferiore ai 3 gradi della scala Ricther e quasi 150 le repliche superiore ai 3 gradi. Intanto, proseguono le verifiche dei danni e di agibilità sugli edifici del comune e delle frazioni de L’Aquila. Al 24 aprile sono stati controllati 13.433 edifici tra cui 11.733 abitazioni private. Al momento il 54,9% delle strutture verificate risultano agibili, mentre il 20,7% è inagibile.
Proprio in questa direzione si muove l’ordinanza del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che dovrebbe consentire per alcuni sfollati il rientro nelle abitazioni definite agibili dopo i sopralluoghi tecnici dei giorni scorsi. Secondo i dati della Protezione Civile, aggiornati al 24 aprile, su 13.433 edifici pubblici e privati controllati in provincia dell’Aquila circa il 55% è stato dichiarato agibile.
Il sindaco dell’Aquila vuole rimanere cauto: "Il via libera potrebbe essere dato oggi, forse nel pomeriggio – spiega Cialente – ma non è escluso che slitti a domani. Bisogna identificare quali edifici saranno agibili e contattare le persone". Si tratta di un’operazione complessa: oltre a identificare gli sfollati, che potrebbero riprendere possesso delle loro abitazioni, si lavora anche per stabilire le modalità per contattare i residenti.