Terrorismo, arrestato in Iraq foreign fighter addestrato a Milano
18 Novembre 2016
Un uomo, indagato per terrorismo internazionale per legami con l’Isis dalla Procura di Milano, è stato individuato in Iraq dagli investigatori, e non è stato ancora fermato, a differenza di quanto scritto in precedenza da alcune agenzie di stampa. A suo carico pende una misura di custodia cautelare in carcere emesse dalla magistratura milanese e, dunque, l’uomo allo stato è ancora latitante e si trova in Iraq.
L’uomo è sospettato di essere un ‘soldato’ del sedicente Stato islamico. Le indagini sono state coordinate dal dipartimento antiterrorismo della Procura milanese (fino a poco settimane fa guidato da Maurizio Romanelli e ora da Alberto Nobili) e dal pm Enrico Pavone. A carico dell’uomo pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale per legami con l’Isis. L’uomo è un foreign fighter partito dalla Lombardia e che ora si troverebbe in Iraq dove sarebbe andato a combattere a fianco delle milizie dell’Isis.
L’allarme sull’arruolamento in Italia dei foreign fighters dell’Isis è rilanciato questa mattina dall’annuncio della Procura della Repubblica di Milano che ha individuato e localizzato un altro militante dell’esercito islamico formatosi nel capoluogo lombardo e da qui partito per l’Iraq, dove si trova tuttora a combattere nelle file dell’Isis.
L’operazione è stata condotta dalla Digos di Milano e coordinata dal pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo insieme al sostituto procuratore Enrico Pavone. Il terrorista si chiama Ahmed Taskour, marocchino, 46 anni. Il profilo di Taskour è quello di un signor nessuno: da anni in Italia con regolare permesso di soggiorno, lavoro in regola come operaio in una ditta di pulizie, casa a Bresso, nella cintura nord di Milano, moglie e due figli, mai nessun coinvolgimento nelle inchieste antiterrorismo, nessuna frequentazione nota con ambienti estremisti.
A lui la Digos milanese arriva sulla base di alcuni legami con un altro marocchino e con un arabo israeliano espulsi dall”Italia perchè considerati vicini all’Isis. Anche nei confronti di questi due vi erano poco più che indizi: ma l’arabo israeliano, Bashir Fadi Mohammed, poco dopo la sua espulsione è stato arrestato in Israele insieme ad altri sei presunti terroristi.