Terrorismo, fermata a Tortona una foreign fighter italiana: “In Siria a fianco dell’Isis

Per una Primavera Demografica
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Terrorismo, fermata a Tortona una foreign fighter italiana: “In Siria a fianco dell’Isis

24 Giugno 2017

Italiana, nata a Milano, cresciuta tra le colline al confine tra Piemonte e Lombardia sognava di essere una jihadista. Lara Bombonati, 26 anni, si sarebbe radicalizzata, per diventare una “foreign fighter”, e combattere sul fronte siriano. È stata fermata come ‘indiziata di delitto’ la notte scorsa dalla Digos di Alessandria con l’accusa di “associazione di con finalità di terrorismo internazionale”. Accuse pesantissime e che coinvolgerebbero altri soggetti. 

A convincere gli investigatori della necessità di fermarla, però, è stata la certezza che la donna stesse programmando un nuovo viaggio in Siria dopo quello fallito sei mesi fa. Forse sarebbe tornata proprio nei luoghi dove era partita per la prima volta con il marito. Da quel viaggio era tornata sola e gli investigatori stanno ancora cercando di capire in quali circostanze e su quale fronte sia stato ucciso l’uomo. A rivelare la morte di Cascio sarebbe stata proprio Lara durante una telefonata intercettata dagli investigatori.

Secondo le accuse la donna sarebbe entrata in contatto con alcuni soggetti maghrebini. Forse una relazione sentimentale, alla base della sua conversione. Legami pericolosi che alimentato i sospetti dell’antiterrorismo italiano, al punto da ritenerla inserita nel gruppo Hayat Tahrir al-Sham, “Organizzazione per la liberazione del Levante” nato all’inizio dell’anno dalla fusione di quattro formazioni minori. A lasciare ancor più sconcertati è comunque anche la considerazione del fatto che si tratta della seconda inchiesta di terrorismo, di un certo livello, che tocca l’area piemontese.