Terrorismo, Mattarella: “Nessuno al riparo ma non alziamo muri”
18 Marzo 2016
di redazione
"Nessuno oggi è al riparo dalla minaccia del terrorismo", lo ha detto il presidente della repubblica Mattarella parlando a Yaoundè, in Camerun, spiegando che "il terrorismo internazionale è una delle principali aggressioni ai valori fondanti in cui i nostri due Paesi si riconoscono". Così Mattarella al omologo della nazione africana, Paul Biya. "La lotta alle diseguaglianze e l’inclusione delle differenze in un modello condiviso di crescita e di sviluppo rappresenta la più efficace delle armi per contrastare la propaganda dell’odio e, al tempo stesso, combattere la povertà che ne è spesso la radice. Il Camerun ha dato uno straordinaria prova di impegno contro l’estremismo. In questa battaglia siamo insieme. E’ nostro compito sottrarre i nostri giovani, in Africa e in Europa, al disagio e al richiamo della propaganda estremista," aggiunge Mattarella.
Il presidente italiano è in Camerun per la seconda tappa del suo viaggio in Africa, parla di terrorismo dopo gli attentati in Turchia e Costa d’Avorio, ma ripensando anche ai tragici fatti di Parigi. Per Mattarella il terrorismo è un fenomeno sempre più e sempre più violento. La risposta della comunità internazionale, secondo il capo dello Stato, passa dalla "lotta alle disuguaglianze" e dalla "inclusione in un modello condiviso di crescita e sviluppo politico, sociale, economico e culturale". Il Camerun è "in prima linea" nella lotta contro i terroristi di Boko Haram che cercano di infiltrarsi nel nord del Paese. A Mattarella non sfugge che all’inizio del 2015 Camerun, Nigeria, Niger e Ciad hanno dato vita ad una coalizione militare per fermare l’avanzata di Boko Haram. La città di Yaounde ospita oltre 330 mila profughi (300mila dal Ciad e 30 dalla Nigeria) in due campi per rifugiati.
"La società camerunense è un modello di solidarietà" ha detto Mattarella, "risposte a emergenze umanitarie come quelle dei migranti e dei rifugiati richiedono una assunzione di responsabilità, capacità di leadership che sappia coniugare sicurezza, solidarietà e rispetto dei valori e della dignità umana. Erigere muri e barriere non rappresenta una soluzione". I media locali hanno dato grande rilevanza alla visita del presidente italiano, l’Italia, ricordiamolo, ospita la seconda comunità più numerosa di studenti camerunensi all’estero. Ma c’è anche l’economia: Roma importa materie prime dal Camerun: alluminio, cacao, frutta, abbiamo rapporti commerciali nel settore edile ed in quello della trasformazione agricola. Le università dei due paesi hanno ottime relazioni, in particolare quelle di Padova e la Ca’ Foscari di Venezia per la formazione di ingegneri.
La visita in Camerun è quindi per Mattarella "un’occasione di alto significato che conferma i forti legami che uniscono i nostri popoli. Il nostro è un rapporto particolare, diverso dagli altri, che affonda le proprie radici nelle rispettive società civili, che sono state – e rappresentano ancora oggi – il motore di un’amicizia autentica, discreta e rispettosa, basata su valori condivisi, come il dialogo, la solidarietà e la tolleranza, che la rendono solida, radicata e duratura". La "rinnovata forte volontà dell’Italia tutta di sviluppare una più intensa relazione con l’Africa mi ha spinto a scegliere il Suo Paese, per il ruolo che gioca, per le grandi sfide che ha davanti, per il potenziale intellettuale di cui dispone, come tappa della mia prima visita nel continente africano".