Terrorismo. Neo-Br, tornano in libertà Morlacchi e Virgilio
18 Giugno 2010
di redazione
Potrebbero lasciare il carcere già questa mattina Manolo Morlacchi, 39 anni e Costantino Virgilio, 34 anni, entrambi milanesi e coinvolti nell’inchiesta della procura di Roma su un gruppo ritenuto interessato alla ricostituzione del partito armato, del solco tracciato dalle Brigate Rosse.
Ieri la prima sezione della corte di Cassazione ha annullato, senza rinvio, la misura cautelare nei loro confronti accogliendo il ricorso presentato dal loro legale, Francesco Romeo. Il giudice ha, invece, respinto quello presentato dalla Procura di Roma. I due, che furono arrestati il 18 gennaio scorso a Milano, sono attualmente detenuti nel carcere di Catanzaro.
Morlacchi, figlio Piero, uno dei fondatori delle Ber, e Virgilio sono stati rinviati a giudizio, il processo è stato fissato per il 16 settembre dinanzi alla Prima Corte d’Assise, assieme a Luigi Fallico, ritenuto dagli inquirenti il capo della cellula; Bruno Bellomonte, 61 anni; Beniamino Vincenzi, romano di 39 anni; Riccardo Porcile, 40 anni, e Gianfranco Zoja, 56 anni, entrambi genovesi; Francesco Palladino e Maurizio Calia. Un degli imputati, Vincenzo Bucciarelli, 77 anni, ha patteggiato la pena di un anno e 8 mesi di reclusione per violazione della legge sulle armi.
Associazione con finalità di terrorismo, banda armata e violazione della legge sulle armi i reati contestati, a seconda delle singole posizioni, agli imputati. Tra gli episodi contestati, il fallito attentato del 26 settembre 2006 alla caserma «Vannucci» di Livorno, attribuito dagli inquirenti a Porcile, Zoja e Fallico, ed il progetto di un attentato alla Maddalena in occasione del G8, poi tenutosi a L’Aquila.