Terrorismo, un arresto e espulsione dall’Italia. Contatti con Amri
28 Aprile 2017
di Redazione
Erano già pronti a passare al martirio con i miscredenti occidentali in nome dello Stato islamico. Ma un’operazione antiterrorismo, denominata “Transito silente”, condotta dalla Digos di Brindisi, sotto la direzione della Dda di Lecce e della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, li ha fermati prima che i due immigrati, un congolese e un marocchino, potessero colpire. I due pare fossero legati al tunisino Anis Amri, autore della strage al mercatino di Berlino lo scorso 19 dicembre e morto durante uno scontro a fuoco alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, cittadina alle porte di Milano.
Le attività tecniche hanno permesso di riscontrare il loro percorso di radicalizzazione religiosa e la disponibilità al compimento di atti violenti, anche con il sacrificio personale, in diversi scenari operativi. Le indagini – sviluppate con il coordinamento del Servizio Centrale Antiterrorismo della DCPP/UCIGOS e il supporto del Servizio Cooperazione Internazionale di polizia, che ha in particolare assicurato il raccordo con le autorità tedesche – hanno tra l’altro consentito di individuare e neutralizzare le progettualità della cellula composta da 11 membri.