“E’ comprensibile che, in momento di grave crisi politica e con un consenso precipitato ai minimi storici, i dirigenti del Pd tentino di gettare fumo degli occhi. Lo è un po’ meno il fatto che la strumentalità di Franceschini, Finocchiaro e compagni si spinga fino al tentativo di inquinare il dibattito parlamentare su un tema come quello del fine vita”. Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, presidente e vicepresidente vicario del PdL al Senato.
“La verità è un’altra: il caso Englaro e la discussione che ne è seguita hanno fatto esplodere le contraddizioni nel centrosinistra, alle quali guardiamo con il dovuto rispetto, mentre sullo stesso terreno il PdL ha saputo favorire l’incontro tra laici e cattolici in nome della centralità della persona, della sua dignità e della sua libertà. Attorno al ddl Calabrò, ancora in discussione e suscettibile di miglioramenti, il PdL ha trovato una linea unitaria al di là di ogni steccato ideologico, e per questo può permettersi, come ha sempre fatto, di garantire libertà di coscienza ai pochissimi parlamentari che hanno manifestato l’intenzione di esercitarla. Ci auguriamo di poterlo dimostrare presto in aula, se l’opposizione saprà onorare l’impegno pubblicamente assunto consentendo al provvedimento di esaurire il suo iter in commissione".
“Speravamo di poter contare sull’apporto di tutti per la scrittura di una legge laica, rispettosa della vita e della libertà di scelta. Ma la volgare strumentalizzazione cui stiamo assistendo rende evidente che nessun contributo costruttivo potrà arrivare da chi, come il senatore Marino, è caduto così in basso da ritenere più attendibili i risultati di un sondaggio radiofonico rispetto al voto espresso in Parlamento su una mozione che ricalca importanti contenuti del ddl Calabrò e che ha raccolto un consenso che va ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Se questo è l’approccio ‘scientifico’ delle menti illuminate del Pd – concludono Gasparri e Quagliariello –, stiamo freschi".