Testamento biologico, Roccella: “stop forzature in commissione”
18 Gennaio 2017
di Redazione
“Come prevedibile in commissione Affari Sociali si è applicata la cosiddetta ‘tagliola’, ossia è stato deciso che dei circa 2.500 emendamenti al ddl sul testamento biologico, soltanto 265 saranno posti in votazione. Ognuno ne deve ‘segnalare’ un numero proporzionato alla consistenza del gruppo parlamentare a cui appartiene: a me ne toccano soltanto 11, per esempio. E’ evidente che vogliono forzare i tempi e le procedure parlamentari, come nel più classico stile renziano”. Lo afferma Eugenia Roccella, parlamentare di Idea.
“Si tratta – continua Roccella – della seconda forzatura in poche settimane: hanno forzato una prima volta calendarizzando il provvedimento in Aula per la fine del mese, quando ancora nemmeno era iniziato il dibattito in commissione. La legge va in aula il 30, senza se e senza ma, mentre di solito si aggiunge la clausola “ove concluso il dibattito in commissione”, cioè si lascia alla commissione competente il tempo di esaurire in tranquillità l’iter del provvedimento”.
“Poi – spiega – la seconda forzatura: prendere i 2500 emendamenti e scartarne 2235, dando come “premietto di consolazione” proprio il fatto di impegnarsi a concludere il dibattito in commissione, facendo slittare di qualche giorno l’arrivo del testo in Aula. Tradotto in parole povere: con una mano ti ridò quello che ti ho tolto con l’altra, e comunque tolgo di mezzo la massa di emendamenti. Ma anche lo slittamento della data dell’Aula – sottolinea la parlamentare -, più che una “concessione” a chi si oppone al ddl, è un tentativo del Pd di non sembrare troppo arrogante e dittatoriale, come è avvenuto per le unioni civili”.
“Naturalmente non abbiamo potuto contare sull’opposizione di Sel e 5 stelle. La protesta – conclude Roccella – è stata solo dei pochi cattolici”.