Thailandia. Domani in piazza Camicie Rosse e Gialle

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Thailandia. Domani in piazza Camicie Rosse e Gialle

24 Gennaio 2011

Torna alta la tensione a Bangkok, dove le ‘Camicie Gialle’ e quelle ‘Rosse’ scenderanno in piazza domani a protestare, seppur per motivi diversi. Il capo della polizia Wichien Pojphosri ha detto però che ci sarà "zero tolleranza per chiunque infrange le regole, provi a occupare il parlamento o altro".

Citato da ‘MCOT online news’, Wichien ha aggiunto che "3600 poliziotti sono stati incaricati di controllare le proteste, ma che l’esercito non sarà coinvolto". Le camicie gialle della Peoplès Alliance for Democracy (Pad) – il gruppo conservatore e nazionalista che ha protestato a oltranza contro l’ex premier Thaksin Shinawatra tra il 2005 e il 2006 – protestano contro l’approccio diplomatico definito troppo ‘soft’ del premier Abhisit Vejjaiva nei confronti della Cambogia, dove rimangono in attesa di giudizio sette cittadini thailandesi arrestati il mese scorso in territorio conteso.

Il Pad darà man forte a due altri gruppi conservatori-nazionalisti, il ‘Thai Patriots Network’ e il ‘Santi Asoke’, che da giorni protestano di fronte al palazzo del governo. In un messaggio alla nazione trasmesso dalla tv ieri, Abhisit ha detto che il suo approccio non cambierà e che non annullerà il ‘memorandum d’intesà siglato dai due paesi nel 2000 e che regola i parametri delle negoziazioni. Il Pad, invece, ne chiede l’annullamento.

Le Camicie rosse, parte del network pro-Thaksin dell’United Front for Democracy against Dictatorship (Udd), protestano invece per commemorare gli otto mesi dal crackdown militare di Bangkok, che nel maggio dell’anno scorso ha causato la morte di 92 persone. Già domenica scorsa circa 20 mila camicie rosse hanno manifestato al centro della capitale in quella che è stata definita nella stampa loale una "dimostrazione di forza". A parte gli inerenti rischi di sicurezza, la contemporanea scesa in strada dei due gruppi è indicata dagli osservatori politici locali come la dimostrazione che il Paese rimane diviso e un compromesso politico è difficile da trovare.